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RIPRESI I LAVORI DI CONSOLIDAMENTO DI VIA ADRIATICA, DURERANNO ALMENO OTTO MESI

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Ripresi questa mattina, dopo un lungo stop dovuto alla presenza di reperti archeologici, i lavori di consolidamento di via Adriatica, lungo il costone orientale della città. La strada subirà un restringimento. Rimarrà, a salire verso Palazzo D'Avalos, un corridoio di 3 metri per le auto, con sblocco su via Lago e via Barbarotta, dove saranno invertiti i sensi unici di marcia. Chi arriverà in piazza del Popolo non potrà, poi, tornare indietro percorrendo via Adriatica. Per scendere verso via Magnacervo con direzione Vasto Marina, ci si potrà immettere solo percorrendo corso Dante. ''Serviranno - spiega Vincenzo Sputore, assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Vasto - circa 8 mesi per completare l'intervento a regola d'arte'', che prevede l'inserimento nel terreno di circa 350 micropali per ''ingabbiare'' la parte esterna del costone, soggetta da alcuni anni ad evidenti cedimenti, visibili lungo tutta la sede stradale e sulla balconata, in cui pilastri e lampioni si sono pericolosamente incrinati nel corso del tempo. Oltre al consolidamento, l'intervento, che rientra nell'ambito di un finanziamento di 5 milioni 200 mila euro, stanziati dalla Regione Abruzzo poco più dio due anni fa per tutta la zona orientale di Vasto, comporterà il rifacimento della sede stradale, dei marciapiedi, delle ringhiere e dell'arredo urbano. E sui lavori in via Adriatica sono piovute, nei giorni scorsi, le critiche mosse dall'architetto Gaetano Antonucci al tipo di soluzione attuata, ritenuta insufficiente a garantire la stabilità di tutto il quartiere e in grado, invece, solo mantenere ferma la parte esterna del terreno. Il problema, sottolineava il professionista, è la dispersione nel sottosuolo dell'acqua che fuoriesce dalle condotte idriche e fognarie colabrodo. ''Si tratta - replica Sputore - di un intervento mirato. Le acque verranno appositamente convogliate, in modo che il terreno non ne venga intriso''. Per il futuro, poi, rimane l'idea di pedonalizzare la strada, realizzando una pavimentazione diversa al posto dell'asfalto. La presenza su tutta l'area sottostante la balconata di resti d'epoca romana aveva imposto un brusco stop, ora superato col rilascio delle necessarie autorizzazioni da parte della Soprintendenza ai Beni Archeologici dell'Aquila e degli altri enti competenti.
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