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Questione sicurezza cittadina e Consiglio comunale a tema, la politica litiga

La minoranza replica alle accuse della maggioranza e rilancia la richiesta di un'assise civica "ad hoc"

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Di fronte alle risibili scuse degli imbarazzatissimi gruppi di maggioranza che non vogliono affrontare il tema sicurezza in Consiglio Comunale, abbiamo provveduto in data odierna a inoltrare tramite posta elettronica certificata la richiesta di convocazione del Consiglio comunale straordinario, con le firme apposte in calce (come gli amanuensi del 1300) al Presidente del consiglio Forte e per conoscenza al Prefetto di Chieti.

Non è la maggioranza che concede i consigli comunali, ma le regole democratiche previste dallo Statuto e dal Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale.

Aspettiamo quindi una nuova convocazione della conferenza dei capigruppo in cinque giorni e un dibattito aperto sul tema, allargato a forze dell'ordine, ai parlamentari del territorio, ai comitati di quartiere e ai cittadini, della massima assise civica che, lo ricordiamo alla maggioranza, è organo democratico e rappresentativo di tutti i vastesi.

Di fronte alla ridicola accusa di far lievitare i costi della politica, ricordiamo alla maggioranza di Menna e Lapenna, che la sinistra ha assunto quattro persone di staff per un costo annuale di oltre sessantamila euro.

Ma, se dovesse essere un problema spendere 400 o 500 euro complessivi di gettoni di presenza, come consiglieri di minoranza siamo ben disposti a rinunciare al gettone di presenza di questo consiglio straordinario e urgente, pur di poter affrontare il tema della sicurezza davanti alla città. Sollecitiamo, ovviamente, i consiglieri di maggioranza a fare altrettanto invece di cercare scuse incomprensibili per la totalità dei cittadini.

Se riusciremo a parlare di sicurezza, lo si deve solo al fatto che, dopo dieci anni di negazione e tentativi di minimizzare il problema, tutti, anche la sinistra, hanno dovuto riconoscere che a Vasto sono esponenzialmente decadute le condizioni di vivibilità e di sicurezza dei cittadini e delle attività commerciali.

I consiglieri di opposizione Alessandro D’Elisa, Francesco Prospero, Vincenzo Suriani, Nicola Del Prete, Edmondo Laudazi, Alessandra Cappa

LA NOTA di FRATELLI D'ITALIA - “Ce n’è voluto di tempo e ce ne sono volute di azioni per far comprendere al Sindaco di Vasto Francesco Menna che la questione sicurezza andava messa in agenda politica, tra le priorità.

Ripercorrendo le tappe che hanno portato alla convocazione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, passando per le azioni legali contro la soppressione della Sottosezione di Polizia Stradale, è da ricordare che il 19 gennaio scorso l’On. Edmondo Cirielli ha presentato, su richiesta di Fratelli d’Italia-An, una interrogazione parlamentare sulla soppressione della Sottosezione della Polizia Stradale di Vasto; che il 4 marzo Fratelli d’Italia-An ha presentato una mozione in Consiglio comunale per impegnare Sindaco e Giunta a mettere in essere tutte le azioni per evitare la cancellazione dello stesso presidio di legalità: mozione approvata in Aula il 28 marzo, cioè solo tre giorni prima che venisse firmato il decreto di soppressione della Polstrada; che in più di una occasione, sia durante il mandato del Primo Cittadino Luciano Lapenna, che nel corso del primo anno di Francesco Menna Sindaco, Fratelli d’Italia-An ha cercato in tutte le salse di accendere i riflettori sulla questione sicurezza in città proponendo anche soluzioni che il più delle volte, ad eccezion fatta per la videosorveglianza, sono state rigettate al grido di ‘Vasto non è Beirut’.

Tanto dovevamo, per cercare di schiarire la visuale ai cittadini ai cui occhi, ora, la maggioranza di centrosinistra getta fumo. Maggioranza che tanto si vantava della cosiddetta ‘filiera’ con Provincia, Regione e Parlamento, e che evidentemente è una filiera sgangherata o era solo una bufala”.

 

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