Bar Alba e Mondo Vela a Vasto alta, La Sterlina alla Marina.
Sono gli ultimi tre colpi, in ordine di tempo, messi a segno o sfumato d’un soffio che hanno fatto risalire la febbre da sicurezza urbana. I reati cosiddetti predatori, quelli che più colpiscono l’opinione pubblica, sembrano in costante aumento.
Bar, locali pubblici, rivendite di tabacchi, sono diventati il bancomat della “mala” d’importazione e, con gli organici ridotti all’osso, le forze dell’ordine fanno quel che possono per arginare l’assalto continuo di gente di malaffare.
“La videosorveglianza è utile – dice Maria Liberatore, titolare de La Sterlina – ma a Vasto Marina di telecamere in funzione ce ne sono soltanto tre”.
La commerciante, senza giri di parole, si dice delusa dall’atteggiamento dei residenti: “Capisco che uno non deve rischiare la pelle né fare l’eroe, ma sentire la sirena antifurto suonare nella notte e mazzette di ferro che picchiano con forza contro le vetrine senza fare una sola telefonata al 112 o al 113 è un segnale negativo. Che incoraggia i delinquenti a riprovarci”.
“A dicembre – sbotta la commerciante – ignoti hanno inferto contro le vetrine, di notte, almeno diciotto martellate. Nessuno ha sentito, né visto nulla. Siamo commercianti, è vero, la convivenza con i residenti può a volte arrecare disagi, ma ci teniamo a rapporti di buon vicinato. Se, come dicono Polizia e Carabinieri, sono i cittadini le prime sentinelle contro il crimine, i vastesi hanno il dovere di collaborare, di non chiudere gli occhi. Non possiamo consegnare la città al crimine, anche se “mordi e fuggi”. Le polemiche sulla fucilata mortale al ladro del ristoratore lombardo? Ha la mia comprensione, nei suoi panni avrei sparato anch’io”.
Riprese video di Riccardo Pagano
Montaggio di Antonia Schiavarelli