Un ammasso di catrame a forma sferica del diametro di circa 60 centimetri è comparso sulla spiaggia di Punta Penna nella Riserva regionale di Punta Aderci a Vasto.
A ritrovarlo, con ogni probabilità portato a riva dalle ultime mareggiate, personale della 'Cogecstre', la cooperativa che si occupa della gestione dell'area protetta.
La segnalazione arriva da Fabrizia Arduini, presidente del WWF Zona Frentana e Costa Teatina Onlus che sospetta tra le varie cause, oltre alle perforazioni al largo della costa, anche la possibile pulizia dei serbatoi delle navi cisterna in mare «attività severamente vietata – ricorda Arduini – a partire dalla Convenzione di base Marpol (Marine Pollution) del 1978, ma in Italia e specie in mezzo al mare, è anche possibile che si possa agire illegalmente per ragioni di convenienza. Risulta, infatti, estremamente più conveniente lavare le stive a mare, anziché aspettare nei porti il proprio turno e pagare i relativi oneri per eseguire queste operazioni in condizioni di sicurezza».
L’associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina ha comunicato l’accaduto alla Guardia Costiera, al sindaco e all’assessore comunale all’Ambiente di Vasto affinché possano attivare gli organi preposti per tentare di fare chiarezza sulla provenienza e nella speranza che sia un “fenomeno” circoscritto».