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Inchiesta Asl e coinvolgimento del direttore generale Flacco, il 'nodo' della transazione

Dopo gli arresti per la questione legata al servizio lavanderia la nota dell'azienda sanitaria Lanciano-Vasto-Chieti

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Concorso in abuso d’ufficio è il reato contestato al direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Pasquale Flacco, nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Lanciano sul servizio lavanolo della biancheria ospedaliera.

L’addebito è riconducibile a una nota che lo stesso aveva sottoscritto dopo avere ricevuto ripetutamente chiarimenti e rassicurazioni dagli uffici amministrativi, che avevano effettuato verifiche sui crediti vantati dalla ditta affidataria del servizio, la Publiclean. Si trattava, quindi, di percorrere la strada più vantaggiosa per l’Azienda e di metterla al riparo da esborsi più onerosi.

Nel documento, indirizzato alla ditta, si sostanzia una transazione con la Asl, che impegna la società a rinunciare a una buona parte del credito preteso, pari a 4 milioni 433.418 euro, stornando la somma di un milione 978.628 euro, e accettando il pagamento di 2 milioni 454.790 euro per i servizi resi nel periodo compreso tra il 2009 e il 2014. L’emissione, da parte di Publiclean, di note di credito corrispondenti, e l’espressa rinuncia agli interessi per ritardato pagamento, avrebbe consentito alla Asl di procedere con la liquidazione, com’è poi avvenuto.

Il documento era stato sottoscritto nel dicembre 2015, quando la Direzione aziendale era rappresentata dal solo Flacco in qualità di “facente funzioni”, in sostituzione del predecessore che si era dimesso alcuni mesi prima. Non essendo pertanto supportato da un direttore amministrativo né sanitario, aveva condiviso la decisione con gli uffici preposti, che avevano seguito l’istruttoria e proposto la transazione, garantendo la legittimità dell’accordo, supportato dai necessari riscontri, e il vantaggio per l’Azienda di non incorrere in spese aggiuntive per interessi di mora.

Publiclean svolge il servizio di lavanolo per gli ospedali della ex Asl Lanciano-Vasto in virtù di un’aggiudicazione che risale al 1999 e un contratto successivamente rinegoziato nel 2009 a causa di condizioni che nel frattempo erano mutate (ad esempio la riduzione dei posti letto) e ha durata di nove anni.

L’appalto prevedeva, come prestazioni, il cambio giornaliero della biancheria piana di ciascun posto letto occupato, il cambio dell’intero posto letto ad ammalato dismesso, il cambio illimitato, a richiesta dei reparti, per Nido, Pediatria e Sala operatoria, e il cambio delle divise degli operatori due volte a settimana. Ogni cambio ulteriore di queste ultime sarebbe stato remunerato con un euro ognuno.  

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