E’ durata cinque ore l’autopsia sul corpo di Italo D’Elisa, operata dall'anatomopatologo Pietro Falco.
Dalle risultanze dell'esame sono stati tre i colpi di pistola che hanno raggiunto il ragazzo, sparati da Fabio Di Lello non a bruciapelo, due addominali ed uno cranico. “La morte, senza ombra di dubbio, è sopraggiunta immediata - ha sottolineato Falco - per un gravissimo trauma cranio-encefalico oltre che addominale”.
I funerali di Italo saranno celebrati sabato 4 febbraio, alle 10,30, nella chiesa di Santa Maria del Sabato Santo.
Il dolore della famiglia è immenso. "L’odio non porta a niente", ha commentato in un'intervista il papà della giovane vittima, Angelo D'Elisa. Poi, facendo riferimento all'incidente mortale del 1° luglio nel quale ha perso la vita Roberta Smargiassi, la moglie di Di Lello, poche ma sentite parole. "Una scena che Italo non hai dimenticato. Una scena che ogni notte gli si ripresentava dinanzi. I sensi di colpa lo hanno sempre accompagnato. Poi tutto quell’odio contro di lui. Troppo per un ragazo di vent’anni”.
Fabio Di Lello è ristretto nel carcere di Torre Sinello di Vasto. Sabato, per lui, l'interrogatorio di garanzia. Uno dei suoi legali, l'avvocato Pierpaolo Andreoni, si è incontrato con il 33enne: “E’ molto provato ed è in uno stato molto delicato sotto il profilo psicologico. Abbiamo parlato un po’ di tutto, a 360 gradi, confrontandoci e affrontando i problemi. Gli ho portato i messaggi della vicinanza della famiglia, degli amici e delle persone che gli vogliono bene. E’ un dramma nel dramma. E’ in isolamento ed ottimamente monitorato dal personale della casa circondariale. Una vicenda molto complicata".