Tradizionale incontro del periodo festivo del sindaco di Vasto con i dipendenti comunali.
Di seguito il discorso del primo cittadino Francesco Menna.
Caro Presidente del Consiglio,
Cari Assessori,
Cari Consiglieri,
rivolgo un particolare saluto ai dipendenti comunali presenti e a quanti, assenti oggi per diversi motivi, mi hanno inviato messaggi augurali.
Sono felice di poter rinnovare, per la prima volta da quando ho assunto questo nuovo servizio, la piacevole e importante tradizione di questa cerimonia che ci consente di scambiarci gli auguri per il Santo Natale e per l’arrivo del nuovo anno.
Non si tratta di un evento rituale e di circostanza. Costituisce l’occasione, per noi amministratori, di ringraziarvi per l’impegno che quotidianamente testimoniate a servizio della nostra meravigliosa Città.
I primi mesi di mandato mi hanno permesso di riconoscere la dedizione di tante professionalità che, pur numericamente ridotte rispetto al passato, si adoperano quotidianamente per il funzionamento della macchina amministrativa e, quindi, della nostra azione di governo.
Il 2017 che ci apprestiamo a vivere ci attende con numerose sfide, alcune cruciali, per la nostra comunità cittadina. Sono certo che sapremo cogliere gli obiettivi che ci siamo posti.
La fine di ogni anno, inevitabilmente, impone una riflessione sul tempo trascorso e sulle aspettative che riversiamo sul futuro.
Vasto è parte di un Paese che faticosamente sta cercando di rialzarsi da una crisi economica di livello globale, che ha generato diffidenza ed ostilità verso le Istituzioni democratiche.
Il Comune ha sperimentato tutta la difficoltà di costituire il “front office” di questa indignazione: raccoglie situazioni personali e familiari difficili a cui cerca di far fronte nei limiti delle ristrettezze economiche che si trova a sperimentare.
Per questo il grazie che vi rivolgo è davvero sentito. Dobbiamo tutti, amministratori e personale, avvertire la consapevolezza e la responsabilità del ruolo che rappresentiamo.
Sono particolarmente lieto, poi, della presenza dei ragazzi della Scuola Civica Musicale e dell’Istituto Comprensivo “Gabriele Rossetti”.
Spesso si abusa con il dire che “il futuro appartiene ai giovani”: è un luogo comune di cui dobbiamo liberarci. Ai giovani appartiene anzitutto il presente, e noi adulti, a cui è affidato il dovere di assumere scelte nell’immediato, non dobbiamo mai – sottolineo mai – perdere di vista il dovere dell’esempio e la dimensione della testimonianza.
Per questo vorrei dedicare il concerto di questa mattina a Fabrizia Di Lorenzo, vittima dell’odio terrorista che ha colpito Berlino appena qualche giorno fa, giovane abruzzese che si è formata in diversi atenei italiani e che ha donato il proprio talento ad altri Paesi europei.
In questi giorni si è parlato molto della sua persona, del suo percorso di vita, delle sue convinzioni ideali: tra tutti, il valore dell’Europa come casa comune fondata sulla libertà e la giustizia, come il luogo in cui abita la nostra speranza.
A voi, cari ragazzi, intendo affidare l’insegnamento che ci consegna la sua breve esistenza: lasciatevi affascinare dalla bellezza di valori che non tramontano, per cui vale la pena mettersi in gioco e che danno pienezza e senso alla vita.
Affido il mio personale augurio, per ciascuno di voi e per le vostre famiglie, a queste semplici parole: “Il Natale ci rinnova la bellezza dell’incontro, della gioia, della fraternità. Viviamo questo nuovo tempo nella pace con tutti”.
Buone feste!