“Sono tutti legittimi gli atti adottati per il conferimento dell’incarico di comandante della Polizia Municipale”.
Con queste motivazioni il giudice del lavoro, Caterina Salusti, ha respinto il ricorso presentato da tre ufficiali, ritenendolo “non fondato” e ha condannato i ricorrenti – Luigi La Verghetta, Antonio Di Lena e Giovanni Cioffi – al pagamento delle spese di giudizio quantificate in 2.500 euro.
Resta quindi al suo posto di comandante il tenente Giuseppe Del Moro, nominato il 12 marzo 2015 dopo lo svolgimento di un avviso pubblico interno. Una nomina contestata, perché frutto, secondo i colleghi che presentarono ricorso, di una serie di atti “illegittimi”. Nel mirino dei ricorrenti, assistiti dall’avvocato Andrea Bracone, finirono la determina dirigenziale con cui venne indetto l’avviso pubblico al quale parteciparono quattro ufficiali, il verbale d’esame delle domande pervenute in Comune alla scadenza dei termini , nonché del successivo atto dirigenziale con cui venne assegnato l’incarico di comandante a Del Moro.
Tutti provvedimenti a firma del dirigente della Polizia Municipale Vincenzo Marcello, che secondo le irregolarità segnalate dai tre tenenti, non avrebbe avuto alcuna competenza in merito, essendogli state delegate solo le funzioni amministrative. Contestati anche i criteri e l’arbitrarietà dei punteggi attribuiti, oltre al fatto che della selezione interna si era occupato un singolo soggetto, cioè il dirigente, e non una Commissione come previsto nel regolamento del corpo di polizia municipale.
Diametralmente opposta la tesi sostenuta dal Comune che si costituì in giudizio, tramite gli avvocati Alfonso Mercogliano e Stefano Monteferrante, sostenendo l’assoluta infondatezza del ricorso e la legittimità dell’operato dell’amministrazione che aveva “facoltà di individuare dei criteri soggettivi di partecipazione anche in ragione della particolarità delle funzioni da rivestire”.
Tesi accolta dal giudice del lavoro che senza lo svolgimento di alcuna attività istruttoria, ma basandosi solo sulla documentazione prodotta, ha rigettato integralmente il ricorso.
Secondo la Salusti “i provvedimenti amministrativi appaiono tutti adeguatamente motivati”. Soddisfazione è stata espressa da Del Moro, mentre non si registrano commenti da parte dei ricorrenti.
Prima di rivolgersi al giudice del lavoro La Verghetta, Di Lena e Cioffi avevano presentato ricorso al Tar di Pescara che aveva eccepito il difetto di giurisdizione sul presupposto che il contenzioso fosse di competenza del giudice ordinario. Gli ufficiali non si sono dati per vinti e si sono rivolti al Tribunale. Prima che Del Moro venisse nominato ai vertici del Comando di piazza Rossetti era stato il collega Orlandino Carusi a svolgere le funzioni di comandante.
Anna Bontempo (Il Centro)