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SEMINUDI E AL FREDDO TRE BIMBI MACEDONI

della redazione
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Li hanno ritrovati seminudi, in una casa vecchia ed al cui interno la temperatura era tutt'altro che calda. Non è stato un bel vedere per gli agenti di Polizia del servizio Immigrazione del commissariato di Vasto che si sono trovati davanti, in un'abitazione di Monteodorisio nell'ambito di uno specifico servizio preventivo di controllo, tre piccoli di nazionalità macedone, di età compresa tra i diciotto mesi ed i tre anni e mezzo. Ad accudirli i bimbi c'era una ragazza, di 17 anni, pure lei macedone, mentre la mamma, giovanissima anche lei, era fuori casa per lavoro. Gli agenti vastesi hanno immediatamente messo in atto le procedure del caso per la tutela dei minori. I bimbi sono stati trovati come detto seminudi e al freddo sul pavimento, peraltro in mezzo ada avanzi di cibo, e la diciassettenne che a loro badava si è giustificata del loro stato dicendo che si erano spogliati da poco e soltanto per gioco. L'episodio ha fornito l'occasione al dirigente del Commissariato, il vice questore Ugo Terracciano, di fare il punto della situazione sull'immigrazione nel territorio del Vastese, dove crescente è la presenza di stranieri clandestini che vanno ad alimentare in particolare il lavoro nero. ''Più di 1.200 - ha rimarcato Terracciano fornendo numeri e dari sul fenomeno - sono state le richieste di permesso di soggiorno di stranieri, in prevalenza rumeni, per il territorio vastese, 21 delle quali respinte. Nell'anno da poco trascorso sono stati 81 gli extracomunitari detenuti nella casa di reclusione di Vasto scarcerati per fine pena e 225 gli stranieri espulsi''. Terracciano ha poi invitato imprenditori e cittadini a non firmare, sia pur in buona fede, dichiarazioni di ospitalità se poi non sono in grado di garantire una pur minima accoglienza agli extracomunitari, pena la denuncia per falso in attestazioni pubbliche. Due sono stati inoltre i titolari di night-club denunciati tra Vasto e San Salvo per sfruttamento illegale di manodopera, due gli imprenditori edìli, uno dei quali aveva affidato ad una rumena, priva di regolare permesso di soggiorno, le delicate mansioni di segreteria della sua azienda, finiti nei guai con la giustizia per gli stessi addebiti. Il vice questore ha infine precisato che la maggior parte degli stranieri è comunque ormai integrata ed anche radicata nella realtà territoriale locale, contribuendo al lavoro ed alla produttività in questa zona.
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