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'il Centro' cambia proprietario, dal Gruppo Espresso a Pierangeli: giornalisti in agitazione

Nuovo editore per il principale quotidiano abruzzese, 30 anni di storia

redazione
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Il Gruppo Espresso cede il quotidiano 'il Centro'.

Lo comunica il Gruppo aggiungendo di avere definito gli accordi per la cessione del quotidiano d'Abruzzo e per 'la Città di Salerno'. 

La nuova editrice de 'il Centro' - quotidiano con 4 edizioni, Pescara; L'Aquila-Avezzano-Sulmona; Chieti e Teramo - farà capo agli imprenditori Luigi Pierangeli, Cristiano Artoni, Alberto Leonardis e Luigi Palmerini.

"Le operazioni - spiega una nota del Gruppo Espresso - si inseriscono nel piano di deconsolidamento teso a garantire il rispetto delle soglie di tiratura previste dalla normativa in vigore, nella prospettiva della futura integrazione con la Stampa ed Il Secolo XIX. Il passaggio avrà efficacia, una volta esperite le procedure previste dalla legge e dai contratti collettivi, entro il 31 ottobre 2016".

da ansaabruzzo.it

D'ALFONSO - "Sono profondamente contento che ci sia un editore già titolare di esperienza comunicativa (la tv regionale Rete 8, ndr.)", ha dichiarato il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso.

LA NOTA PUBBLICATA SUL SITO DE 'IL CENTRO' DEL COMITATO DI REDAZIONE E DELLA RSU DEL QUOTIDIANO

Nella giornata odierna il Cdr e la Rsu del quotidiano il Centro sono stati convocati dall’azienda per la comunicazione dell’avvenuta cessione della testata e del Centro stampa di Pescara. Secondo quanto ci è stato riferito dai vertici del Gruppo Espresso con modalità inusuali e inaccettabili, gli acquirenti fanno capo a una società ancora da costituire composta dagli imprenditori Luigi PierangeliCristiano ArtoniLuigi Palmerini e Alberto Leonardis. Con l’accordo chiuso nella tarda serata di martedì 6 settembre la nuova proprietà si insedierà ufficialmente dal primo novembre 2016.

I redattori del quotidiano il Centro e la Rsu dei poligrafici si sono successivamente riuniti in assemblea per un esame della situazione alla luce delle comunicazioni fornite dal Gruppo Espresso. All’unanimità, sia i giornalisti che i poligrafici esprimono delusione, rammarico e amarezza per i modi e i termini con cui è stata portata avanti l’operazione, sulla quale, al momento, non sono stati forniti ulteriori dettagli. Da diversi mesi si sono rincorse ipotesi sulla cessione del Centro e in tutte le occasioni in cui abbiamo chiesto chiarimenti ci è stato sempre risposto che si trattava solo di voci. Nell’ultimo incontro del primo luglio scorso a Roma, tra l’azienda e il Coordinamento dei Cdr dei quotidiani Finegil, era stato assicurato che ci sarebbe stata la massima condivisione di tutte le eventuali operazioni da portare avanti. E l’ipotesi della cessione dei quotidiani locali era soltanto una possibilità e non una probabilità. Da quel giorno soltanto silenzio, fino a questa mattina quando siamo stati convocati in fretta e furia per la comunicazione dell’avvenuta cessione.

I dipendenti del Centro per anni si sono sobbarcati carichi di lavoro ben oltre quelli previsti dal contratto nella speranza di poter tutelare il posto di lavoro e di restare all’interno di un gruppo consolidato come quello dell’Espresso. Ricordiamo che il Centro ha una storia trentennale che l’ha portato ad essere il polo di informazione leader nella regione Abruzzo. Ricordiamo altresì che dopo il terremoto dell’Aquila l’ingegner Carlo De Benedetti, Presidente onorario del Gruppo Espresso, si era speso personalmente, nelle due visite fatte nella redazione di Pescara, per garantire il futuro e la continuità del giornale. 

I giornalisti e i poligrafici si sentono traditi dopo trenta anni in cui hanno, da zero, lanciato e affermato il Centro in Abruzzo.

Viste le incertezze che coinvolgono i trenta giornalisti, i 35 poligrafici e le decine di collaboratori che da anni si impegnano per il confezionamento del prodotto, l’assemblea dei giornalisti e la Rsu all’unanimità hanno proclamato due giornate di sciopero, per oggi e domani. La stessa assemblea ha dato mandato al Cdr per un pacchetto di ulteriori tre giorni di sciopero da attuare con modalità e tempi da stabilire.

Ovviamente questa forma di protesta non è indirizzata al nuovo gruppo imprenditoriale che intende investire risorse sulle nostre professionalità.

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