A Lourdes per raccogliersi in preghiera e, chissà , anche invocare la protezione del Cielo sulla città e il mandato.
Francesco Menna, da quasi tre mesi sindaco di Vasto, non ha mai nascosto la sua Fede. Non molti, infatti, gli amministratori che dichiarano apertamente il proprio credo e questo gli fa onore.
Ora che è tornato dai Pirenei, si spera rinfrancato nello spirito oltre che nel corpo, il primo cittadino è atteso dalle prime prove vere: con l’estate al tramonto e la marina ancora privi di un regolamento sulle strisce blu, con tanto di rinnovato salasso per i villeggianti, la stagione delle vacanze, tutto sommato, è andata. Solo un divieto di balneazione, temporaneo, nella riserva di Punta Aderci e qualche comprensibile rimbrotto per i bagni pubblici. Poca cosa, per capirci, rispetto ai guai da balneazione che affliggono Pescara.
E’ settembre, tuttavia e se a migrare sono le matricole universitarie, per il sindaco è tempo di fare sul serio: in tre mesi o poco meno, Francesco si è distinto per buoni sentimenti, elogiando Vasto città dell’accoglienza e solidale con le vittime del sisma. Non ricordo, ma spero di sbagliarmi, provvedimenti da incorniciare. E se, a proposito d’estate, Notti bianca e rosa hanno consentito il pieno d’incassi (e d’alcol), queste maratone del divertimento, ma anche della vomitevole appendice, in senso letterale, potrebbero essere riviste e corrette.
Settembre, già , è il tempo di ricominciare: sul posto di lavoro, magari con uno scatto nuovo, ma anche sotto il profilo amministrativo.
La città è buia di notte, insicura in più punti per automobilisti e pedoni, le scuole sono sotto esame dopo il terremoto, la malavita si ricicla acquistando locali e attività commerciali. L’imprenditoria, intanto, non più baldanzosa, tira il fiato, lima in molti casi al ribasso i compensi degli stagionali o, addirittura, tira i remi in barca arrivando a negare a dipendenti disperati persino il sacrosanto tfr maturato da anni. Prodigi del concordato preventivo.
Sindaco, che ne dice? Solo un assaggio per i compiti d’autunno. Va bene la preghiera, ma è davvero ora di rimboccarsi anche le maniche. La città aspetta fatti concreti.