Partecipa a Histonium.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Infiltrazioni della 'Ndrangheta tra Abruzzo e Molise: nel 'mirino' il clan Ferrazzo

L'operazione 'Isola Felice': 25 arresti e 150 indagati nell'inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia

Condividi su:

In azione dall’alba oltre 200 carabinieri per dare esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale dell’Aquila, sede della Direzione Distrettuale Antimafia a carico di 25 persone (delle quali 14 in carcere) per associazione di tipo mafioso, traffico di stupefacenti e di armi, estorsione, riciclaggio e altro.

Sono 149 gli indagati. I militari stanno procedendo anche al sequestro di immobili e di attività commerciali e a perquisizioni in Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia, Lazio e Marche. In particolare, le misure di custodia cautelare riguardano 20 arresti e cinque obblighi di dimora. Ci sarebbero alcuni destinatari dell’ordinanza ancora irreperibili perché all’estero. Nelle perquisizioni svolte sono stati sequestrati anche soldi in contanti. Un ruolo importante nelle investigazioni è stato svolto dal Comando provinciale dei Carabinieri di Pescara.

L’operazione “Isola Felice” mette alla luce l’ormai preoccupante infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto di una regione come l’Abruzzo. Coinvolto il clan crotonese Ferrazzo di Mesoraca. L’organizzazione criminale, insediatasi in Abruzzo e Molise, ha esteso le sue attività criminale anche in altre regioni e all’estero.

ARMI NELL’AUTO A TERMOLI – L’operazione è l’epilogo di una inchiesta partita a Campobasso su iniziativa della locale Procura. Tutto partì dal ritrovamento di un arsenale di armi, nascoste in una macchina di proprietà di Eugenio Ferrazzo, pregiudicato 38enne di Mesoraca (Crotone). L’auto fu trovata in un garage di Termoli nel luglio del 2011 e proprio in seguito a questa vicenda Ferrazzo fu condannato dal tribunale di Larino a 12 anni di carcere (pena ridotta a 6 in appello). Ad affittare il locale da una donna del posto era stato il collaboratore di giustizia Felice Ferrazzo, padre di Eugenio.

Nell’ambito dell’indagine svolta a Campobasso, condotta personalmente dal procuratore Armando D’Alterio insieme al sostituto Rossana Venditti, grazie alle intercettazioni, sono stati approfonditi i collegamenti di Eugenio Ferrazzo con la malavita abruzzese e i contatti di suo padre con gli stessi ambienti in Calabria.

A partire dal 2011 i magistrati di Campobasso hanno dunque avviato una collaborazione investigativa con la Procura dell’Aquila fornendo, durante incontri svolti alla Procura nazionale Antimafia, una serie di intercettazioni ambientali effettuate nel carcere di Campobasso e riguardanti Eugenio Ferrazzo. Nelle conversazioni c’erano “rilevantissimi elementi di prova” in merito a reati di associazione a delinquere di stampo mafioso e che spostavano il fulcro dell’indagine in Abruzzo (sia pure con notevoli ricadute in Molise). Il procedimento è stato dunque incardinato dai magistrati dell’Aquila ed è poi sfociato nell’imponente blitz di questa mattina.

LA RAFFINERIA A SAN SALVO – Sempre nel 2011 una inchiesta dei carabinieri e della DDA dell’Aquila a San Salvo ha portato alla scoperta di una raffineria di droga, gestita da Eugenio Ferrazzo detto “Roberto il calabrese”. In carcere finì anche l’imprenditore edile calabrese Rocco Perrello, 33 anni residente a Vasto, nel forno di casa pistole e proiettili 7,65 e 9 con matricole cancellate.

da rete8.it

I NOMI DEGLI ARRESTATI. 

Secondo quanto disposto dal gip Gargarella, su richiesta della procura distrettuale antimafia, i 14 arrestati in carcere nell’ambito dell’operazione "Isola felice" che ha sgominato una cosca ‘ndranghetista tra Abruzzo e Molise sono Felice FerrazzoEugenio FerrazzoMaria Grazia CatizzoneEmilio RossiMirko MarcheseFabio MarcheseMirko De NotarisRocco PerrelloAlina Elena AntonAntonio PopoloCarmine FareseFrancesco ScicchitanoGiuseppe Di Donato Alessandro Contin.

Gli arresti domiciliari sono stati concessi a sei persone: Antonio Nicola MorganellaAntonino GranataVincenzo MaceraDomingos Junior CatanzaroPasquale Gagliano Olesia Molcanova.

Ci sono, infine, cinque misure di obbligo di dimora nel comune di residenza e presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria per Tiziana MilaFrancesca ZulloCostantino Petrucci,Espinoza Josè Maria Solarte Orlando Iannarone. Gli indagati a piede libero sono in tutto 149.

Secondo quanto appreso da fonti investigative, irreperibili nel corso dell’operazione di oggi sono risultati la Anton tra i destinatari di custodia cautelare in carcere, la Zullo e Solarte tra quelli colpiti da obbligo di dimora.

Tra le attività sequestrate, a Vasto Bike& Car, a Termoli (Campobasso) Joker’s Club, Slot Centro Studi, Accademia Biliardi La Garuffa, Nuovo Caffè-Deja vu e Molise Casa Costruzioni oltre alla pizzeria Napul’è ‘o panzerott e Bar Planet Caffè.

 

Condividi su:

Seguici su Facebook