Domanda superflua, risposta scontata. Entrambi sono tutelati, ma tutti concorderanno che l’incolumità dei bambini è di gran lunga prioritaria rispetto a quella dei fratini, sebbene anche i piccoli uccelli che nidificano sulle nostre spiagge abbiano diritto ad essere protetti. Tutto ciò in teoria, ma nei fatti succede il contrario. Vi dimostro perché.
Tino il fratino è inconsapevole di quanto accade intorno a sé. In una piccola buca tra la sabbia attende paziente la schiusa. Ode dei rumori fastidiosi, non sa che sono le ruspe che stanno pulendo la spiaggia, non sa che i volontari vegliano su di lui, che i nidi individuati e segnalati sono monitorati e recintati, non sa che ci sono leggi che lo tutelano e che se qualcuno le infrange molti si indigneranno, interverranno, e la notizia rimbalzerà di giornale in giornale. Tino il fratino aspetta, tranquillo e ignaro, il giorno in cui conquisterà il cielo.
Dino il bambino conosce la storia di Tino il fratino. A scuola gli hanno insegnato il rispetto per tutti gli animali e che il fratino è il simbolo del nostro territorio. Dino il bambino è contento che i grandi proteggano chi è più piccolo e indifeso. Dino il bambino si sente protetto sulla spiaggia ed oggi è particolarmente felice perché ha avuto il permesso di tornare a casa da solo. C’è un largo marciapiede da percorrere e solo una strada da attraversare sulle strisce pedonali. E’ domenica, il sole è scomparso dietro il golfo e Dino il bambino, con il suo pallone tra le mani, s’incammina verso casa.
Sul marciapiede inizia l’incubo.
Le innumerevoli moto parcheggiate lì dalla mattina vengono accese proprio mentre lui sta passando. Sfrecciano accanto a lui, incuranti di lui. “Ma come? A scuola, nelle giornate dedicate alla sicurezza stradale, ho imparato le norme di comportamento per una corretta conduzione della bicicletta e del motorino, mi hanno insegnato alcune regole del Codice della Strada e soprattutto l’importanza del rispetto del pedone”. Dino il bambino ripensa alle parole degli agenti in divisa che erano andati nella sua scuola ed ecco che, come per magia, apparire la cavalleria. Ma non succede nulla, non si accorgono di nulla, nemmeno che lui è lì in pericolo tra centinaia di motori scoppiettanti. Nessuno si indigna, nessuno protesta.
Dino il bambino è sano e salvo a casa, oggi, ma chissà domani. Dalla finestra saluta Tino il fratino e lo invidia per come è protetto dai grandi.
Questa “favola”, in estate, viene vissuta da anni, ogni giorno, da tutti i pedoni che passeggiano sul marciapiede attiguo alla spiaggia del lungomare Duca degli Abruzzi.
A nulla sono servite le segnalazioni inviate a tutte le autorità competenti in materia, a nulla sono servite le elezioni.
Non ci resta altro che travestirci tutti da fratini.