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Pantalonificio d'Abruzzo verso la chiusura, offerti 10.000 euro ai lavoratori in uscita

La comunicazione dell'azienda all'indomani della riunione al Ministero: condizione imprescindibile l'accettazione entro il prossimo 27 maggio

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Un'offerta di 10.000 euro (lordi) ai lavoratori che, entro venerdì 27 maggio, dovessero decidere di accettare la chiusura definitiva del rapporto di lavoro (fatti salvi il godimento del previsto periodo di mobilità – di 24, 18 e 12 mesi a seconda dell'età - e l'accreditamento del Tfr già maturato).

Hanno reso noto questo, ieri mattina, dopo formale comunicazione ricevuta da parte dei vertici aziendali, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali territoriali di categoria ad una buona parte delle maestranze del Pantalonificio d'Abruzzo del Gruppo Canali, azienda del settore tessile per la quale è stata messa in moto nei giorni scorsi la procedura di cessazione di attività nello stabilimento dell'area industriale della Val Sinello a Gissi.

La questione, martedì, ha trovato spazio in una riunione convocata al Ministero dello Sviluppo Economico, nell'ambito del percorso in itinere per la vertenza e dei suoi contenuti si è parlato in un vivace faccia a faccia tra i rappresentanti dei sindacati e gli stessi lavoratori, presso la sede della Uil di via Alessandrini a Vasto. Il Gruppo Canali, hanno ribadito Giuseppe Rucci (Filctem-Cgil), Claudio Musacchio (Uiltec-Uil) e Francesco Di Nisio (Femca-Cisl), pure al cospetto dei funzionari del Ministero, ha confermato il proprio orientamento nel voler chiudere il Pantalonificio, sulla base delle difficoltà del mercato e delle commesse che mancano, e di voler licenziare i 96 lavoratori (donne per la gran parte) negli organici.

Proprio di ieri mattina, però, ecco l'annuncio della disponibilità di un “incentivo” all'uscita volontaria, prima di completare il percorso con l'invio delle lettere di licenziamento che comunque comporta ancora degli impegni economici da parte della stessa azienda. Dovranno essere i singoli dipendenti, a questo punto, a dover decidere: accettare la transazione con i 10.000 euro dicendo 'sì' all'accordo entro il 27 maggio, con la somma che scenderebbe a 6.000 se l'intesa formalizzata nei giorni successivi e ancora ulteriormente ad abbassarsi e del tutto azzerata approssimandosi a fine luglio.

E' questo, infatti, il periodo nel quale, formalmente, si potrà definitivamente considerare chiusa l'esperienza del Pantalonificio a Gissi, con l'avvio delle procedure di cessazione datato 9 maggio e da chiudere entro i successivi 75 giorni.

Una sorta di “prendere e lasciare” o "aspettare e poi (con ogni probabilità) lasciare", con il percorso della vertenza che comunque continua al Ministero (il 30 una seconda riunione) e con le varie parti sempre impegnate a verificare la possibilità di soluzioni alternative (leggasi riconversione) che, a tutt'oggi, però, proprio non sembrano esserci. Alla riunione di martedì al Ministero, presso la sede di via Molise a Roma, erano presenti, tra gli altri, il vice presidente della Regione Abruzzo e assessore allo Sviluppo Economico Giovanni Lolli, il sindaco di Gissi Agostino Chieffo, i rappresentanti dei sindacati e dell'Assindustria Chieti-Pescara, unitamente ai delegati aziendali.

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