Colpo a vuoto per l'arrivo della Polizia, allertata da un automobilista di passaggio, ma paura e autentico caos sul tratto chietino dell'autostrada A14 Adriatica per un nuovo episodio di assalto ad un portavalori.
Il tentativo di rapina è andato in scena ieri mattina, intorno alle 6,30, con quattro banditi all'opera. Teatro dell'episodio la corsia nord dell'autostrada, nel tratto – in territorio di San Giovanni Teatino – tra i caselli di Pescara Sud/Francavilla e Chieti-Pescara.
Ad agire un 'commando' di 4 uomini che, a bordo di un'Alfa Romeo 'Giulietta', ha intercettato un furgone portavalori dell'istituto di vigilanza 'Aquila', partito da Ortona e diretto a L'Aquila. I malviventi hanno dapprima bloccato il mezzo, servendosi di alcuni chiodi posizionati sull'asfalto, poi hanno costretto un tir a mettersi di traverso sulla carreggiata per avere così ampia 'libertà di campo' nei loro intenti 'predatori'. Sono stati esplosi anche alcuni colpi di arma da fuoco ed un ordigno, a scopo intimidatorio, sia in aria che contro il blindato. Dopo aver immobilizzato e disarmato gli addetti al trasporto del denaro, i quattro hanno cercato di completare e piazzare il colpo, ma l'arrivo delle forze dell'ordine – tra i primi ad intervenire gli uomini del Distaccamento di Pescara Sud della Polizia Autostradale - ha scombinato i loro piani (nel portavalori c'era una somma di circa 1,5 milioni di euro).
Si sono quindi dati alla fuga, su un furgone in transito rubato, in seguito incendiato prima di scappare nelle campagne circostanti. La 'Giulietta' con la quale erano arrivati è invece rimasta sul posto e, in base agli accertamenti degli inquirenti, aveva una targa contraffatta.
La caccia ai malviventi è andata avanti per ore, pure con l'ausilio di elicotteri della Polizia. Per diverso tempo ha subito forti rallentamenti il traffico sull'A14, con lunghe code formatesi e uscite consigliate prima del tratto interessato chiuso per dare modo a chi di dovere di lavorare e raccogliere elementi utili alle indagini.
Un simile episodio, nel corso dei mesi successivi risolto da Carabinieri e Polizia e per il quale i protagonisti già a processo in Tribunale a Vasto, avvenne nel mese di dicembre del 2012 nel tratto vastese autostradale, tra i caselli di Vasto Nord/Casalbordino e Vasto Sud/San Salvo/Montenero di Bisaccia.