“Una gestione del personale basata sulla discrezionalità e sul mancato rispetto delle regole ha prodotto la demotivazione della maggior parte dei dipendenti e perfino casi di mobbing. Alla nuova amministrazione chiediamo di restituirci la dignità che in questi dieci anni è stata calpestata”. Non usa perifrasi Pino Molino.
Il segretario aziendale Cisl è andato dritto al cuore del problema ieri durante l’assemblea del personale municipale allargata ai candidati sindaci che hanno partecipato in veste di uditori.
L’incontro, previsto inizialmente nell’aula consiliare, è stato spostato all’ultimo momento nella sala convegni degli ex Palazzi scolastici di corso Italia. Il contrordine è arrivato alle 18,23 di lunedì, quando dal Comune hanno comunicato con una mail che l’aula consiliare era impegnata. “Non è così, abbiamo verificato”, dice Gabriele Martelli, segretario regionale Cisl, “la sala è chiusa, non sono in corso eventi che giustifichino una delocalizzazione”.
All’appello lanciato dal sindacato hanno risposto una ottantina di persone, tra municipali, Rsu (rappresentanze sindacali unitarie) e candidati sindaci. All’invito del sindacato non si sono sottratti i competitor in campo: Massimo Desiati (centrodestra), Ludovica Cieri (Movimento 5 Stelle), Francesco Menna (centrosinistra), Edmondo Laudazi (Il Nuovo Faro), Massimiliano Montemurro (centro) e Ivo Menna (La Nuova Terra).
L’assemblea, in meno di due ore, ha sviscerato tutte le problematiche sul tappeto: straordinario, incentivi alla produttività, posizioni organizzative, alte professionalità.
Il quadro emerso è quello di un Comune molto più simile ad una polveriera con la maggior parte del personale demotivato, casi di mobbing e dipendenti che si sono visti costretti a ricorrere alle cure degli psicologi. Nel mirino è finita a più riprese la dirigenza “che non rispetta le regole e che elargisce incentivi senza una valutazione oggettiva”.
“In questo Comune non siamo tutti uguali”, attacca Luciana Sorgente, “ci sono figli di un Dio maggiore e figli di un Dio minore. I dirigenti, che sono ricattabili, premiano sempre le stesse persone. Alla nuova amministrazione comunale chiediamo di restituirci quella dignità che in questi dieci anni ci è stata tolta”.
Altro capitolo affrontato è quello della Polizia municipale.
“Questa amministrazione ci ha penalizzati”, ha esordito Fabio Ravasini, “siamo passati per i cattivi della situazione. Spero solo che le cose cambino e venga ripristinato il dialogo”.
Martelli non ha fatto sconti e ha puntato l’indice contro il nuovo regolamento della Polizia Municipale, approvato dalla giunta senza alcun confronto con i sindacati. “Hanno varato un regolamento pieno di illegittimità”, ha accusato il segretario regionale, “è stato studiato molto bene. E mi fermo qui per non beccarmi una querela. Bene ha fatto il Diccap ad impugnarlo”.
Le proposte? Regole certe, individuazione di criteri oggettivi per l’attribuzione degli incentivi alla produttività, riduzione delle posizioni organizzative e delle alte professionalità, ripartizione dei carichi di lavoro.
“Tutti i dipendenti si aspettano un radicale cambiamento perché vogliono dare il loro contributo per una città migliore”, ha concluso Molino.