Risorse per oltre 8 milioni di euro, in ambito regionale, per il servizio di 'telesalute'.
Nel documento 'obiettivi di servizio', per la cura della popolazione anziana sottoscritto tra le regioni e il governo centrale, è previsto il potenziamento di quelle domiciliari, tenuto conto della tendenza all'invecchiamento della popolazione e dell'aumento delle patologie croniche.
Attraverso esso si prevedono l'erogazione delle prestazioni territoriali (medicina generale, assistenza infermieristica, attività territoriale ambulatoriale e domiciliare, attività specialistica, servizi di supporto) e la continuità di percorsi assistenziali condivisi tra le componenti della medicina convenzionata, la rete distrettuale e l'ospedaliera.
Un 'patto' recepito dalla Giunta regionale che, su proposta del presidente Luciano D'Alfonso, ha licenziato il provvedimento che prevede l'erogazione di risorse da destinare a servizi di cura agli anziani in teleassistenza. Il provvedimento, ha spiegato lo stesso D'Alfonso, riconosce “il valore della telesalute che riguarda i servizi che collegano i pazienti, in particolar modo i cronici, con il sistema sanitario, consentendo al medico di interpretare a distanza i dati di un paziente e di predisporre direttamente l'eventuale trattamento sanitario del paziente stesso".
La registrazione e trasmissione dei dati può essere automatizzata o realizzata direttamente dal paziente o da un operatore sanitario: la 'telesalute', conclude D'Alfonso, prevede anche “un ruolo attivo del medico e un ruolo attivo del paziente eventualmente affetto da patologie croniche”.