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Balneazione delle acque in Abruzzo: il 49% raggiunge il livello 'eccellente'

"Apriamo i cantieri di depuratori, fitodepuratori, rinaturalizzazione delle sponde" l'appello delle associazioni ambientaliste

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E' stata pubblicata dalla Regione Abruzzo la Delibera di Giunta Regionale n.148/2016 che contiene la classificazione 2016 delle acque di balneazione del territorio costiero.

Una classifica che non contiene dati incoraggianti.

Sono le associazioni ambientaliste Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua, Nuovo Senso Civico, Pescara PuntoZero e Zona 22, a denunciare la situazione di criticità in cui versa la nostra regione - "L’Abruzzo partirà con 18 tratti di costa chiusi alla balneazione, più del 15% dei segmenti in cui è suddivisa la sua costa ai fini della balneazione. Di questi, 8 saranno chiusi per tutta la stagione estiva 2016 perché hanno raggiunto i 5 anni consecutivi di classificazione nella categoria “scarsa”; gli altri potranno essere riaperti solo dopo analisi confortanti e dopo la risoluzione delle cause che hanno determinato le criticità per quanto riguarda le analisi degli anni scorsi" - affermano le associazioni che continuano - "Come mostriamo nella tabella, poco meno della metà dei tratti costieri abruzzesi, il 49,1%, è nella qualità migliore, la categoria “eccellente”. Poco meno del 20% è nella categoria “buono”, quasi il 15% nella categoria “sufficiente” e il 16,5% nella categoria scarso".

Il confronto con le regioni del medio Adriatico è impietoso.

In realtà, guardando alla serie storica dei dati, finalmente, dopo anni di costante peggioramento, si evidenzia un cambio di tendenza con qualche timido segnale di recupero della qualità in alcuni tratti.

Un esame dei dati suddivisi per provincia permette di evidenziare che i dati leggermente migliori sono relativi a quella di Teramo; la peggiore è Pescara.

questi i dati forniti dalle associazioni.

I tratti della costa vastese che partiranno con il divieto di balneazione dal primo maggio 2016, che potranno essere riaperti solo a seguito di due campionamento favorevoli e dell’adozione di concrete misure di risanamento, sono a Vasto: la zona antistante Fosso della Paurosa (lat. 42.182900 - long. 14.673200) e a 1100 metri a nord molo Marina di Vasto (lat. 42.108168 - long. 14.717662), mentre le acque non adibite alla balneazione con un divieto permanente di balneazione sono: a 300 mt a sud del fiume Sinello (lat. 42.1919320 - long. 14.6480480) e 800 m a sud di fosso Lebba (lat. 42.1704487 -  long.14.7172172). I dati sono consultabili al seguente link.

Le acque che risultano maggiormente inquinate sul litorale abruzzese sono soprattutto quelle in concomitanza dei corsi d'acqua, inquinamento dovuto al mancato funzionamento o alla completa mancanza di depuratori.

Una gestione del territorio "dissennata" come affermano le associazioni, che chiedono maggiori investimenti, non in grandi opere, ma nel ripristino di quelle condizioni ambientali necessarie a tutta la popolazione abruzzese per poter vivere tranquillamente chiedendo di "concentrare le poche risorse disponibili nelle infrastrutture alle attività di bonifica, disinquinamento del territorio. Basta nuove grandi strade, megaporti e nuove ed inutili grandi opere, apriamo i cantieri di depuratori, fitodepuratori, rinaturalizzazione delle sponde ricreando fasce di vegetazione ripariale degne di questo nome e creiamo lavoro per far tornare bello il nostro Abruzzo".

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