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'Noi che vogliamo l'Emodinamica all'ospedale San Pio', la mobilitazione 'dal basso' si fa sentire

Migliaia di adesioni ad un gruppo su Facebook tra i promotori del quale c'è il dottor Ugo Aloè

redazione
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Si amplia, sul principale social network in modo particolare, la richiesta di poter vedere finalmente concretizzata all'ospedale 'San Pio da Pietrelcina' di Vasto la realizzazione di una Sala di Emodinamica per la prevenzione e la cura cardiologica, progetto di cui si parla, nel territorio, ormai da un decennio.

A migliaia le partecipazioni ad un gruppo nato recentemente su Facebook, chiamato “Noi che vogliamo il servizio di Emodinamica all’ospedale di Vasto”, tra i promotori del quale c'è il dottor Ugo Aloè, già dirigente medico ed operatore del pronto soccorso del presidio sanitario di via San Camillo de Lellis e colpito da una patologia cardiologica.

L'obiettivo è quello di fare da sprone e stimolare gli amministratori della cosa pubblica a programmare anche in una zona delicata come quella del Vastese un servizio sanitario essenziale, presente in formato doppio nell'area metropolitana di Chieti-Pescara, la meglio attrezzata della regione.

Un grido corale per ribadire il fondamento di un'iniziativa che nacque con l'azione di sensibilizzazione e la raccolta di fondi da parte della Sezione Alpini di Tufillo e, di volta in volta, comunque sostenuta – almeno nelle intenzioni – da parte della classe politica dirigente che, negli ultimi anni, si è avvicendata alla guida della Regione Abruzzo, l'ente deputato a coordinare la programmazione in ambito sanitario nel territorio di competenza con la collaborazione delle Asl provinciali.

Di Emodinamica al 'San Pio' si è parlato anche recentemente proprio nella sede della Regione, attraverso un'interpellanza del consigliere vastese Pietro Smargiassi (Movimento 5 Stelle), per nulla soddisfatto delle risposte ottenute in merito dall'assessore regionale alla Sanità Silvio Paoluicci che nessuna certezza ha dato in merito agli auspicati sviluppi del percorso Emodinamica a Vasto.

'Schermaglie' politiche a parte, la mobilitazione 'dal basso' c'è, anche con ricordi dolorosi e toccanti testimonianze di chi ha perso un proprio caro o un amico per via di problemi al cuore. Di fatto, uno strumento che rappresenta un appello ad una maggiore attenzione e cura da parte di un territorio che sembra non volersi arrendere e che reclama servizi e presidi di valore anche in zone 'distanti' dal centro e dall'area più popolata e florida di questa regione.

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