Agricoltori in protesta sabato mattina davanti alla sede del Consorzio di Bonifica Sud di Vasto. Ad organizzare il sit-in saranno Cia, Copagri e Confagricoltura che tornano a dire no agli aumenti del 57 % del canone consortile 2016.
“Sarà una protesta civile, ma decisa”, dicono le associazioni, “perché non possiamo rimanere in silenzio di fronte all’ennesimo tentativo di scaricare sulle spalle degli agricoltori responsabilità di altri. Il mondo agricolo, che ha sempre pagato pur non ricevendo dal Consorzio servizi adeguati, non merita un simile trattamento”.
Un esempio nella campagna irrigua 2015 dove per oltre 20 giorni una parte del Vastese non ha avuto servizi in un periodo di caldo torrido “bruciando” in questo modo numerosi ettari di coltivazioni.
È arrivato il momento di passare ai fatti. Dopo aver chiesto, cioè, di rivedere la politica sugli aumenti dei canoni consortili, senza aver ottenuto risposte, CIA COPAGRI E CONFAGRICOLTURA passano alla protesta.
“Questo non significa che disconosciamo l’impegno e gli sforzi che l’attuale governo regionale sta mettendo in campo per risanare la struttura e garantire i servizi. Sappiamo che la Regione si è trovata di fronte una situazione drammatica da gestire e ribadiamo la nostra volontà di collaborazione nella difficile azione di risanamento. Ma diciamo anche che non si può partire solo dagli agricoltori nel cercare di reperire le risorse necessarie”.
Tra le motivazioni che hanno spinto l’associazione di categoria ad organizzare il sit in non c’è solo la contrarietà all’innalzamento tariffario, ma anche il metodo con cui l’ex commissario del Consorzio di Bonifica Sud, Giampiero Leombroni, ha preso questa decisione: in maniera cioè assolutamente autonoma e non concordata con le associazioni che rappresentano il mondo agricolo.
“Chiediamo inoltre la garanzia dei servizi da assicurare agli agricoltori, in particolare per quanto riguarda la prossima campagna irrigua, rivedere gli aumenti del 2016 e verificare gli impegni con la Consulta delle organizzazioni professionali agricole, organo voluto per condividere gli obiettivi del processo decisionale, ma completamente ignorato in occasione della decisione dell’aumento dei canoni consortili”.