“Le primarie non sono una resa dei conti, ma uno strumento di confronto pubblico su idee e proposte. Se perdo non succede niente, la vita è fatta di lavoro, amici e impegno politico”.
Parla a braccio per più di un’ora Maria Amato, candidata del Pd alle primarie del 6 marzo, una consultazione tutta interna al partito visto che l’altro competitor è il capogruppo consiliare, Francesco Menna.
Per raccontare la sua visione di città e il suo “sogno di mantenere Vasto bella, accogliente ed inclusiva”, la deputata ha scelto la sede dei democratici di piazza Del Popolo. Una location non casuale dal momento che è stato proprio il Pd, nella persona del segretario regionale Marco Rapino, a chiederle di scendere in campo per dare spessore alle primarie con una candidatura di “alto profilo”.
La saletta è gremita. Sono presenti il sindaco Luciano Lapenna (seduto in disparte e non al fianco della parlamentare come era invece successo con Menna), esponenti del Psi, tra cui Corrado Sabatini, Gabriele Barisano e Luigi Masciulli, l’assessore comunale Gino Marcello (ex Giustizia sociale), il consigliere comunale del Pd, Domenico Molino, l’avvocato Fabio Giangiacomo e rappresentanti dell’associazione Vastoviva, il sodalizio fondato in città dalla Amato e Angelo Bucciarelli.
Assenti il presidente del consiglio comunale Giuseppe Forte e gli assessori Vincenzo Sputore, Lina Marchesani e Nicola Tiberio. Manca anche il segretario cittadino del Pd, Antonio Del Casale invitato dalla parlamentare ad organizzare incontri pubblici con i due candidati alle primarie.
“Mi metto in gioco con i miei limiti e i miei pregi”, attacca la deputata, “e rivendico la forte appartenenza al partito democratico, quella appartenenza che mi ha portato a dire si quando il segretario regionale mi ha chiesto di scendere in campo. Le primarie non devono frantumare, ma devono essere un percorso per la scelta del vincitore mantenendo l’unità. Non ho paura del confronto se il confronto è basato sulle idee e le proposte”.
A chi le ha chiesto cosa pensasse della presa di posizione di Sel – che ha annunciato di appoggiare la candidatura di Menna – la Amato ha risposto dicendo “che se la scelta è maturata sulle tematiche ambientali allora sarebbe stato preferibile confrontarsi proprio su quelle tematiche”.
Ha poi illustrato la sua visione di città, mettendo al primo posto i servizi e il sociale.
“Sogno una Vasto inclusiva, nessuno deve essere lasciato indietro. Ogni euro possibile deve andare al sociale, nel solco dell’amministrazione Lapenna. Quando si sogna, il sogno deve essere grande. Voglio che Vasto, città ricca di storia, di cultura e di esperienze associative, conservi la sua bellezza”.
Qual è il valore aggiunto della sua candidatura?
“Sono una donna e in quanto tale rivendico la capacità di ascolto e l’attitudine ad individuare le priorità”, sottolinea la parlamentare, che vede “nel sistematico coinvolgimento dei sindaci del territorio, la strada per far recuperare a Vasto il ruolo di capofila del comprensorio”.