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RENZI A STRASBURGO PER LA CHIUSURA DEL SEMESTRE ITALIANO PATRICIELLO: “UN’OCCASIONE PERSA”

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“Un’occasione persa, un gioco a somma zero dove a perdere è stata non soltanto la credibilità del nostro Paese ma anche quella spinta riformatrice ed innovativa di cui tutta l’Unione ha bisogno per tornare a crescere. Questi sei mesi sono stati caratterizzati da una distanza siderale tra parole e fatti: un vulnus che ha evidenziato tutte le lacune e l’inadeguatezza programmatica e politica del semestre italiano di Presidenza”. Ha commentato così Aldo Patriciello, europarlamentare del Gruppo del Partito Popolare Europeo, le parole del Premier Matteo Renzi al termine della seduta mattutina del Parlamento europeo riunito a Strasburgo in sessione plenaria. Un dibattito in cui la delegazione italiana, capitanata dal primo ministro, ha illustrato i risultati del semestre italiano di Presidenza dell’Unione Europea. “Le buone intenzioni della Presidenza italiana – ha spiegato Patriciello al termine dell’intervento del Premier – sono naufragate a causa di scelte strategiche oltremodo discutibili. Si è guardato molto all’apparenza e poco alla sostanza: una mancanza di concretezza che ha indebolito non poco la progettualità e il coordinamento politico del semestre appena concluso. È mancata ad esempio un’efficace ed incisiva azione sulla gestione delle politiche migratorie, sulla salvaguardia dei prodotti made in, sull’abolizione definitiva delle tariffe di roaming e, più in generale, sulle principali questioni per il rilancio della crescita e degli investimenti in Europa. Nulla è stato fatto poi – ha aggiunto l’eurodeputato molisano – sul fronte del rafforzamento della cooperazione giudiziaria, sul caso dei nostri due marò, sulla revisione della direttiva Bolkestein che minaccia di danneggiare pesantemente gli operatori del settore balneare. Credo, insomma, che l’Italia avrebbe potuto e dovuto portare a casa molto di più che un semplice ‘profondo cambiamento nella direzione’. Purtroppo – ha affermato Patriciello – il nostro governo ha preferito optare per scelte politiche che hanno sacrificato l’interesse generale del Paese sull’altare del prestigio di alcuni incarichi personali, secondo una logica di lottizzazione soft che nulla ha portato sotto il profilo dell’attivismo politico di cui l’Unione e l’Italia avevano bisogno in questi sei mesi di inizio legislatura. Prova ne è, ad esempio, l’assordante silenzio Di Federica Mogherini sui drammatici avvenimenti di Parigi dello scorso mercoledì: un silenzio, quello dell’attuale Alto rappresentante Ue per la politica estera, che bene evidenzia tutti i limiti di un tale incarico in assenza di un consenso unanime dei Paesi membri in tema di politica estera comune.

Mi auguro sinceramente – ha concluso Patriciello -  che la nuova Presidenza lettone, a cui va il mio personale augurio di buon lavoro, possa attivare al più presto ogni azione necessaria al rilancio del processo di riforme di cui l’Unione ha bisogno, a cominciare proprio dai temi che riguardano la sicurezza dei cittadini: la straordinaria manifestazione di solidarietà di Parigi sia l’atto di nascita di una nuova coscienza europea in tema di difesa dei nostri valori di libertà e democrazia”.

 

 

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