“Quanto accaduto ai due marinai abruzzesi in Gambia deve indurci a mettere in campo ogni azione necessaria per evitare il ripetersi di errori commessi in passato in altre situazioni simili. L’Europa prenda posizione su questa vicenda e faccia sentire la sua voce: non abbiamo bisogno di un nuovo caso marò”.
Con queste parole Aldo Patriciello, europarlamentare di Forza Italia e membro del Gruppo Ppe, annuncia la presentazione di un’interrogazione parlamentare alla Commissione Europea per chiedere all’Alto rappresentante per la politica estera, Federica Mogherini, di pronunciarsi sugli eventi che hanno portato all’arresto dei due pescatori italiani, Sandro De Simone e Massimo Liberati, durante le operazioni di pesca al largo delle coste del Gambia. L’imbarcazione italiana di 45 metri stava pescando nelle acque territoriali dello Stato africano quando un equipaggio armato della marina militare locale è salito a bordo, contestato presunte violazioni per una rete, non utilizzata, le cui maglie, accertate con un righello, sarebbero di 68 millimetri invece dei 72 previsti.
“La scarcerazione di Massimo Liberati – spiega Patriciello - è senz’altro una buona notizia e fa ben sperare circa il buon esito dell’intera vicenda. Al di là di questi ultimi sviluppi, però, è evidente che i provvedimenti restrittivi adottati nei confronti dei due marinai italiani siano stati a dir poco sproporzionati rispetto all’infrazione che gli si contesta. I nostri pescatori – continua l’eurodeputato azzurro - sono stati incarcerati e tenuti in isolamento oltre una settimana, senza dar loro la possibilità di mettersi in contatto con le autorità italiane né con i loro familiari: fino a giovedì scorso, infatti, solo il nostro Console onorario in Gambia ha potuto constatare di persona il loro precario stato di salute mentale e fisico. Penso che in tema di rispetto dei diritti fondamentali l’Unione Europea abbia non solo il diritto ma addirittura il dovere di intervenire ogni qualvolta essi siano messi in discussione.
La cittadinanza europea è un pilastro fondamentale dell’intera Unione e come tale necessita del supporto attivo delle istituzioni comunitarie: un’Europa che non parla è un’Europa lontana dai propri cittadini. Mi auguro quindi che l’Alto rappresentante Mogherini, a nome e per conto dell’intera UE, – conclude Patriciello - possa esprimersi quanto prima su questa spiacevole vicenda e fare in modo che anche il comandante De Simone ottenga il rilascio il più presto possibile in attesa di un equo ed imparziale processo”.