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Provincia di Chieti in 'agonia' ed emergenza all'orizzonte per piano neve, manutenzione strade e scuole

Sconfortato il presidente Mario Pupillo che contesta la riforma Delrio: 'Papocchio senza senso'

redazione
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E' sempre più sconfortato il presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo.

Motivo di doglianza la riforma Delrio relativa proprio alle Province che etichetta come uno strumento “di agonia, un papocchio senza senso, e noi presidenti a titolo gratuito non siamo eroi, forse siamo solo dei fessi...”.

Lo sfogo del sindaco di Lanciano e guida dell'ente teatino è contenuto in un'intervista resa al quotidiano on line AbruzzoWeb.

Le Province, sottolinea Pupillo, adesso sono considerate enti di secondo livello ed il governo drasticamente continua a tagliare risorse, riducendole “alla canna del gas”.

Tante le situazioni gravi e, tra queste, quelle relative ai piani neve in vista dell'inverno ormai imminente ed alla manutenzione delle numerose strade di competenza provinciale e delle scuole.

“Per il piano neve - dice - abbiamo risorse insufficienti e in media serve un milione di euro per pulire 1.800 chilometri di strada di una provincia montana e di gradi dimensioni come la nostra. Solo per rendere accessibili gli impianti sciistici della Maielletta - aggiunge poi - occorrono 350 mila euro. Per la manutenzione delle strade possiamo disporre di appena un cantoniere ogni 50 chilometri e rispetto al 2008 abbiamo un quarto dei fondi. Idem per le scuole: nel 2008 la Provincia aveva a disposizione 8 euro a metro quadro, oggi 1,6 euro. Per l’acquisto dei materiali e la pulizia e tutto il resto abbiamo 398 mila euro, nel 2008 1,8 milioni. Ma le scuole, di numero e dimensione, sono sempre quelle”.

Disagi anche per l'aspetto del personale dell'ente: “Abbiamo solo 2 dirigenti e un direttore generale che devono gestire 150 dipendenti, che appena trovano l’occasione se ne vanno. Per esempio si sono trasferiti a comando nei Comuni già 7 agenti di Polizia provinciale, la metà di quelli che avevamo”. Poi le condizioni di lavoro, dovendosi sdoppiare tra l'incarico di sindaco e presidente. “E' stato un errore gravissimo - rimarca - decidere che a dover fare il presidente della Provincia debba essere un sindaco, per di più a titolo gratuito, e senza assessori a cui delegare mansioni comunque delicate e importanti. Perché o fai male il sindaco o fai male il presidente di Provincia, visto che non puoi avere il dono dell’ubiquità...”.

E la mancanza di risorse per via dei tagli del Governo centrale, rimarca infine, non potrà che riverberarsi negativamente sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini.

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