Silenzio e disinteresse, pressoché collettivi. Da alcuni mesi sono queste le realtà che accompagnano la vertenza ex Golden Lady.
Stamane, a cercare di riaccendere i riflettori, sono state le organizzazioni sindacali del territorio. Ma c'è anche una provocazione e la lancia Giuseppe Rucci, segretario provinciale della Filctem-Cgil: “A questo punto la Regione Abruzzo chiuda definitivamente questa vertenza. Almeno una risposta, pur se la peggiore, la avremmo...”.
Nella sede di Vasto della Cgil i rappresentanti territoriali delle sigle sindacali Filctem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltec-Uil (Giuseppe Rucci, appunto, Franco Zerra e Arnaldo Schioppa) si sono ritrovati, assieme ad un gruppo di lavoratori, per fare l'ennesimo punto della situazione.
Dichiarazioni d'intenti e rassicurazioni (come quella di qualche settimana fa del presidente della Regione Luciano D'Alfonso in un incontro a San Salvo) non hanno prodotto nulla di concreto fin qui.
L'ultima 'puntata' è stata quella delle intenzioni manifestate da un'impresa del settore automotive con una sede in Val di Sangro, la 'Emarc', di intraprendere un'attività nella sede di Gissi in Val Sinello con un iniziale riassorbimento di una settantina di lavoratori. Ci sarebbe dovuto essere un piano industriale da analizzare e sul quale discutere, ma è rimasto nel 'libro dei sogni'.
Ed è la Regione Abruzzo, alla quale la vertenza tornata all'attenzione con un progressivo disimpegno del Ministero delle Attività produttive, a finire principalmente nel 'mirino', principalmente nelle figure del presidente D'Alfonso e dell'assessore Giovanni Lolli.
Per i lavoratori, circa 200 senza occupazione (donne per la gran parte) e privi ormai anche delle tutele degli ammortizzatori sociali, una realtà che è sempre più amara e complicata.