Una 'governance' che dia maggiore spazio alle istituzioni rappresentative del territorio e un quadro normativo da rivisitare in modo da “non ingessare gli strumenti urbanistici vigenti nei dieci Comuni interessati dal Parco nazionale della Costa Teatina”.
Sono le richieste che i sindaci di Vasto, San Salvo, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Pollutri e Villalfonsina, riuniti a Pescara, hanno rivolto al presidente della Regione Luciano D'Alfonso, in occasione di un incontro propedeutico alla riunione preliminare della Conferenza Stato-Regioni che si terrà domani, venerdì 9 ottobre, a Roma.
Sarà proprio tale organismo a dire la parola definitiva sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica che, su proposta del ministro dell'Ambiente, d'intesa con la Regione Abruzzo e in attuazione della legge 93 del 23 marzo 2001 istituisce ufficialmente il Parco a quasi 15 anni di distanza dal suo 'parto'. D'Alfonso ha detto di “voler arrivare a Roma con un assetto che soddisfi il maggior numero possibile di istituzioni e di interessi”.
Lo stesso D'Alfonso ha chiesto sia ai sindaci, sia alla struttura regionale di inviargli, in tempi rapidissimi, eventuali osservazioni sullo storico del lavoro istruttorio della zonizzazione del Parco.
Su un punto, in tutti i modi, il presidente della Regione è apparso estremamente deciso: “E' necessario salvaguardare la dignità degli investimenti se si vuole far crescere, in maniera apprezzabile, il Pil regionale”.
Riguardo alle tempistica necessaria per la maturazione degli strumenti urbanistici adottati rispetto al subentro delle norme di salvaguardia, si è convenuto di prevedere un periodo di tempo di complessivi 60 mesi. In ordine, infine, alla questione della cartografia, D'Alfonso ha chiesto ai sindaci dei dieci Comuni interessati dall'istituzione del Parco di “trovare una sintesi che contemperi le diverse esigenze”.