Un recente ritrovamento, stavolta, riguarda un esemplare di delfino ed altre tartarughe 'Caretta Caretta'.
Nuovi episodi lungo la costa vastese: nei giorni scorsi è stato rinvenuto un tursiope nell'area del porto di Punta Penna ed è stato allertato il personale dell'Ufficio Circondariale Marittimo-Guardia Costiera, diretto dal neo comandante Cosimo Rotolo. Altre due tartarughe morte sono state poi rinvenute sulla spiaggia di San Salvo Marina, all'altezza del Lido Il Vascello, e su quella di Punta Penna.
Episodi che vanno ad aggiornare un bollettino già particolarmente corposo in questo 2015, con diverse situazioni del genere registrate specialmente nei mesi estivi, nelle aree costiere di San Salvo, Vasto, Casalbordino e Torino di Sangro.
Dal Centro Studi Cetacei di Pescara, diretto dal dott. Vincenzo Olivieri, i dati che arrivano non appaiono per nulla confortanti. Allargando i riferimenti ad altre regioni vicine, solo nel 2015 sono state ritrovate ben 576 tartarughe tra Marche, Abruzzo e Molise, mentre raggiunge quota 90 il numero dei cetacei.
Lo stesso Centro Studi Cetacei del capoluogo adriatico ha accolto, nell'estate da poco trascorsa, ben 40 tartarughe, che curate sono state successivamente liberate (tra queste anche quella al largo di Punta Penna in occasione dell'iniziativa del Wwf ad un anno di distanza dallo spiaggiamento di 7 capodogli).
Tra le cause principali delle morie, naturali a parte, finisce soprattutto la pesca con le reti. Per Olivieri si tratta di un riscontro evidente “perché nella maggior parte dei cetacei spiaggiati troviamo pezzi di reti in bocca o in gola”.
Nel 'mirino' anche i rifiuti in mare (plastica soprattutto), le eliche delle imbarcazioni ed il sistema di sondaggio dei fondali marini per le ricerche di idrocarburi. Nel caso in cui venissero notati delfini o tartarughe sulle spiagge, ricorda infine Olivieri, va contattato il numero 1530 della Guardia Costiera.