Con la diffusione della tv e dei videogiochi è venuta fuori un'alta incidenza di casi di bambini e ragazzi che presentano crisi davanti ai videogiochi tanto da coniare il termine di ''epilessia da videogiochi''. Un ultimo episodio si è verificato recentemente a Vasto ed ha visto protagonista un giovanissimo studente di 10 anni di età . Del caso si sta interessando anche la sezione abruzzese-molisana della Lega italiana contro l'epilessia costituitasi qualche settimana fa a Vasto su iniziativa della dottoressa Mafalda Cipulli. L'incidenza, salita per la diffusione dei videogiochi, è significativa: 1,1 nuovi casi su 100.000 persone ogni anno, il 3 per cento di tutti i nuovi casi di epilessia, addirittura il 10 per cento dei nuovi casi di epilessia nell'età puberale adolescenziale. L'epilessia da videogiochi è dovuta principalmente, ma non esclusivamente, alla fotosensibilità . Uno studio a livello europeo ha dimostrato che i pazienti che hanno fotosensibilità tendono comunque ad avere più scariche e più crisi quando eseguono il videogioco piuttosto che quando lo guardano passivamente. Quindi non è solo la fotosensibilità il fattore che provoca le crisi, c'è anche una componente legata probabilmente all'emozione e al tipo di pensiero che il videogioco comporta. Anche il fatto puramente neuromotorio, cioè la coordinazione occhio-mano, potrebbe in qualche modo contribuire a provocare la crisi, nonché la tensione emotiva. Altri fattori che fanno aumentare il rischio di crisi nei pazienti sia fotosensibili sia non fotosensibili, sono: gli stimoli propriocettivi dagli occhi e dalle palpebre; i movimenti, in particolare della mano; l'emotività ; la tensione psichica; il pensiero strategico. Ma quali precauzioni prendere? La diffusione domiciliare dei videogiochi ha portato i bambini ed i ragazzi a stare a lungo e ripetutamente - quasi tutti i giorni - vicino allo schermo televisivo. Per quello che riguarda lo schermo, il fatto di utilizzare schermi televisivi ad alta frequenza d'immagine è sicuramente più sicuro; questo vale sia per gli schermi televisivi che per gli schermi di pc. Consigliati gli schermi a ''cristalli liquidi'', che non sono pericolosi, perché non danno un tipo di stimolazione luminosa intermittente.