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Beni e servizi comunali, un lungo elenco di 'esternalizzazioni'

Dalla piscina al palasport e fino al mercato di Santa Chiara e agli impianti dei Salesiani

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Piscina, palazzetto dello sport, parcheggio multipiano, mercato coperto e, ultimo della serie, la struttura polivalente dell’Opera Salesiana.

In nove anni di amministrazione la giunta guidata dal sindaco Luciano Lapenna ha “esternalizzato” servizi e beni pubblici dandoli in gestione ai privati in cambio, in alcuni casi, di canoni mensili davvero irrisori.

E’ il caso del parcheggio multipiano di via Foscolo gestito dall’impresa De Francesco (la stessa dita che ha realizzato la struttura), che al Comune versa un canone mensile di mille euro per la durata di 30 anni. E’ stato privatizzato anche il mercato coperto di Santa Chiara dopo un intervento di ristrutturazione con fondi pubblici per un importo complessivo di 175.486 euro. A gestirlo sarà un’associazione temporanea di imprese formata da Cia e Confesercenti che ha proposto un canone di 13 mila euro l’anno a fronte di un rialzo del 30% sull’importo a base d’asta fissato in 10mila euro. Sono finiti in mano ai privati anche la piscina comunale di via Conti Ricci (l’appalto è stato vinto dalla società Sport Management di Verona per la durata di sei anni al canone annuo di 37.335 euro), una serie di impianti sportivi (campi di calcio, palazzetto dello sport), asili mido e perfino i servizi sociali.

L’amministrazione, che per fare cassa non ha esitato a vendere la farmacia Histonium ricavando la somma di 986mila euro, ha da ultimo acquisito l’impianto sportivo dell’Opera salesiana (accollandosi un mutuo ventennale di un milione e mezzo di euro), per poi darlo in gestione ai privati. Nell’ultimo Consiglio comunale sono stati fissati in 6mila euro il canone annuo che il gestore dovrà versare al Comune (cioè 500 euro al mese) e in 15 anni la durata del contratto.

Le privatizzazioni sono finite nel mirino dell’opposizione consiliare.

“In questi anni di amministrazione del centrosinistra abbiamo assistito a dismissioni, all’affidamento di beni pubblici, a vere privatizzazioni di un patrimonio che appartiene soltanto ai vastesi – commenta Massimo Desiati, portavoce dell’intergruppo consiliare Vasto 2016 – una gestione dei beni di tutti concentrata nelle mani degli apparati, comunque orgnizzati, politicamente vicini ai partiti che governano la città. Il tanto famigerato sistema clientelare di una volta non è nulla al cospetto delle scelte dell’amministrazione comunale vastese e prende ancor più vigore con l’approssimarsi della scadenza elettorale”.

 

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