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Palazzo d'Avalos nell'area del Parco, ma polemiche per la 'potestà sottratta'

La questione perimetrazione al centro dell'attenzione. Critici i consiglieri di 'Vasto2016'

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C’è anche Palazzo d’Avalos nel perimetro del Parco della Costa Teatina.

Il via libera all’inserimento della residenza marchesale all’interno dell’area protetta è arrivato dal commissario Pino De Dominicis che ha così accolto le istanze dell’amministrazione comunale. La conferma arriva dall’assessore Marco Marra.

«Sia io che il sindaco Luciano Lapenna abbiamo chiesto che nella perimetrazione venisse inserito anche Palazzo d’Avalos», fa sapere il delegato comunale ai Parchi e alle riserve, «l’inclusione dello storico edificio era parte integrante della proposta votata nel 2011 dal Consiglio comunale». Il documento aveva ottenuto i voti favorevoli della maggioranza di centrosinistra e di alcuni consiglieri di minoranza: Davide D’Alessandro, Nicola Del Prete e Massimiliano Montemurro, che superando le posizioni ideologiche, avevano individuato nel Parco una risorsa per il territorio.

Nel frattempo non si placano le polemiche sulla perimetrazione.

«Tutti ne parlano, ma in città non si sa quale sia», attaccano i consiglieri di “Vasto 2016” che il 4 maggio scorso hanno chiesto la convocazione della commissione Assetto ed utilizzo del territorio, «ignote anche le misure di salvaguardia emanate dal commissario nell’aprile scorso. Dei due documenti se ne può avere conoscenza soltanto procurandoseli presso altri Comuni ed è quel che abbiamo fatto. Dalla loro presa visione, diventa ancor più urgente il confronto consiliare. L’argomento è di enorme portata in ordine, soprattutto, alla gestione politico-amministrativa della città. È in ballo, infatti, la titolarità della gestione del territorio di Vasto che, nelle prospettive oggi paventate proprio nei documenti di cui non è dato modo di avere conoscenza, verrebbe, di fatto, sottratta, a causa della perimetrazione e delle cosiddette norme di salvaguardia, così come proposte, al potere decisionale del Comune.

I vastesi devono essere messi nelle condizioni di conoscere a quali vincoli e prescrizioni saranno sottoposte le loro iniziative nel momento in cui, così come previsto nelle norme, sarà l’ente parco, a rilasciare le autorizzazioni definitive per qualunque intervento sul territorio cittadino ricompreso nei confini del Parco», concludono Massimo Desiati, Etelwardo Sigismondi, Davide D’Alessandro, Andrea Bischia e Nicola Del Prete che contestano la sottrazione della potestà decisionale degli enti locali.

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