Sconnessa e abbandonata.
Così si presenta, lungo un po' tutto il suo tracciato, la strada Istonia che da piazza Verdi conduce all'ingresso di Vasto Marina sulla Statale 16 Adriatica e viceversa.
Una delle arterie più trafficate della città non offre le condizioni migliori e, anche in vista dell'estate, e dunque di una ancora maggiore intensità nella circolazione veicolare, si infittiscono proteste e richieste di intervento. “La strada – scrive un lettore - è diventata peggiore di una mulattiera. Ai miei tempi esistevano le strade bianche le quali erano migliori in quanto non si creavano buche anche perché a quei tempi venivano costruite e manutenute da persone che non avevano neanche studiato (vedasi le antiche strade romane che ancora oggi resistono dopo millenni), invece oggi, nell'era dei laureati, sulle strade si creano i cedimenti a cui quotidianamente assistiamo. Oggi si vive nella più assoluta incuria da parte della dirigenza della cosa pubblica”.
Nelle settimane passate il sindaco Luciano Lapenna si era rivolto al presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo, parlando anche dell'Istonia, una delle strade la cui competenza ricade proprio nell'ambito della stessa Provincia. “Le strade della zona industriale di Vasto (a Punta Penna, ndr.) e quella che collega la città alta a Vasto Marina – aveva scritto il primo cittadino - tra non molto non saranno più percorribili, per questo motivo ho scritto e chiesto ufficialmente al presidente Pupillo di intervenire con urgenza e rapidità per il ripristino del manto stradale e la sistemazione di queste importanti arterie cittadine che non sono di competenza della Pubblica Amministrazione locale bensì della Provincia”.
Per l'Istonia, però, rileva l'ex consigliere comunale e giornalista Nicola D'Adamo, c'è pure una diretta competenza dell'ente vastese. Il primo tratto a scendere, infatti, da piazza Verdi all'imbocco del viadotto Histonium, secondo D'Adamo è di competenza del Comune ed anch'esso – come il resto dei due chilometri circa del percorso – si presenta in uno stato evidente di totale abbandono.