Apprendiamo dalle pagine dei media locali, che il consigliere Davide D’Alessandro organizzerà a Vasto un banchetto di raccolta firme per gli italiani che vogliono richiedere asilo politico, sulla scia dell’iniziativa lanciata dal leghista Matteo Salvini.
Ebbene, siamo dinanzi ad una vera e propria provocazione di stampo razzista e xenofobo, che nulla ha a che fare con la reale discussione riguardo alla protezione internazionale e il riconoscimento dello status di rifugiato per tutti e tutte coloro che scappano da persecuzioni.
Matteo Salvini ed il suo fido seguace D’Alessandro, fanno finta di non sapere il triste trattamento a cui sono sottoposti i migranti richiedenti asilo: trattenimento nei Centri di Accoglienza per Richiedenti Asilo (CARA) nell’attesa di una valutazione da parte della Commissione Territoriale, che quasi nella totalità dei casi supera di molti giorni, spesso mesi, il tempo massimo di trattenimento previsto per legge; oppure detenzione nei Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) qualora su questi migranti ricada un provvedimento di allontanamento ed espulsione, e anche per la maggior parte questi, i periodi di detenzione superano di gran lunga quelli previsti a norma di legge.
Le cronache, dall’approvazione della Legge 40/98, meglio conosciuta come legge Turco-Napolitano, parlano di fatti tristemente noti per la loro brutalità: decine di persone morte all’interno delle strutture statali per la detenzione amministrativa dei migranti, molti lasciati morire senza alcun minimo soccorso nonostante le ripetute richieste di aiuto.
Ultimo caso quello di Reda Mohamed, venticinquenne egiziano morto il 7 febbraio 2015 nel CIE di Bari, e anche per lui una storia dai contorni poco chiari: la chiamata al 118 – stando a quanto riferiscono i medici - è arrivata almeno un’ora dopo il già avvenuto decesso.
Senza dimenticare, inoltre, tutti quei casi in cui i migranti vengono costretti ad assumere psicofarmaci, a condividere in centinaia gli stessi servizi sanitari, a lavarsi nudi con le pompe dell’acqua fredda senza alcuna privacy. Senza nemmeno dimenticare tutti quei casi in cui donne e minori vengono detenuti insieme a uomini e adulti e costretti a condividere gli stessi luoghi, nonostante la normativa comunitaria ed i trattati internazionali impongano una maggiore protezione durante il trattenimento per tutti quei soggetti definiti come “deboli”.
I promotori dell’iniziativa dimostrano anche una notevole carenza di conoscenza giuridica in materia di asilo politico. Infatti è la stessa Convenzione di Ginevra del 1951 sullo status dei rifugiati a stabilire il divieto di respingimento (cosiddetto obbligo di non-refoulement) per tutti quei soggetti meritevoli di tutela. Ed è proprio violando queste elementari norme a protezione dei diritti umani fondamentali che l’Italia è stata più volte condannata dalla Corte Europea dei Diritti Umani, come per l’ormai noto caso Hirsi in cui l’Italia venne condannata a seguito del respingimento di migranti Somali ed Eritrei verso le coste libiche dell’allora dittatore Gheddafi con cui l’Italia ha stretto accordi internazionali.
Questa lanciata da Salvini, e subito raccolta da D’Alessandro (senza alcuna meraviglia), è solo una proposta frutto di una violenta politica costruita sugli slogan e sulla paura del migrante. Bisogna trovare un capro espiatorio per la crisi, più umana che economica, degli ultimi anni, e chi meglio dei soggetti ultimi e socialmente più deboli come i migranti?
La palese natura provocatoria ed arrogante dell'iniziativa risiede anche dall'inutilità delle firme che verranno raccolte e dei moduli compilati: non avranno alcuna minima valenza giuridica per la richiesta del riconoscimento dello status di rifugiato, e avranno solo ed esclusivamente valore numerico e niente di più.
Si capisce come D'Alessandro stia cogliendo l'occasione dell'onda mediatica leghista guidata da Salvini basata sul razzismo e la xenofobia, la paura del multiculturalismo, del diverso e del migrante, dello slogan e delle risposte semplici e facili per quesiti vasti e complicati. Il consigliere comunale insomma, altro non sta facendo che prendere quest'occasione al volo in vista delle prossime elezioni amministrative.