Bambini a rischio obesità . L'allarme arriva dai medici del Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione della Asl Lanciano-Vasto, a conclusione di uno studio pilota condotto nelle classi quarta e quinta elementare e prima media di alcune scuole del territorio nel corso dell'anno scolastico, durante il quale e' stato fatto un focus sulle abitudini dei bambini a tavola, sul consumo di snack dolci e salati e sul tempo trascorso davanti alla tv, ritenuti indicatori significativi dello stile di vita, in casa come a scuola. I dati emersi hanno indicato con assoluta chiarezza la necessità di un maggiore controllo sull'alimentazione dei più piccoli, perché su 408 bambini che hanno partecipato allo studio solo 12 hanno superato il test dimostrando di prestare attenzione alla scelta dei cibi, mentre per 289 di loro è scattato lo ''stop'', vale a dire la necessità di una drastica inversione nello stile di vita; allarme più contenuto, invece, per i restanti 107, sollecitati a stare meno davanti alla tv e a prediligere snack più sani. Nelle scuole scelte per lo studio, le preferenze degli alunni sono state espresse attraverso un questionario, compilato in classe, in cui si chiedeva di indicare la frequenza del consumo quotidiano e settimanale di latte, yogurt, formaggio, gelati, frutta, verdura, carne, pesce, snack al cioccolato, creme spalmabili o cioccolata, merendine, bibite, succo di frutta, patatine e snack salati, trancio di pizza e focacce. In base alle risposte, a ciascun bambino è stato restituito un profilo alimentare, caratterizzato da una segnaletica presa in prestito da quella stradale: così con ''stop'', ''attenzione'', ''vai'' sono stati contrassegnati rispettivamente i comportamenti alimentari sbagliati, parzialmente corretti e totalmente corretti. Così il 70,83 per cento degli alunni monitorati si è guadagnato un bello stop, a fronte del modestissimo 2,94 per cento di quelli più attenti al cibo e all'attività fisica.