“Nulla contro i Salesiani, dei quali tra l’altro sono stato un frequentatore avendone da sempre apprezzato l’opera, né tantomeno contro Ortona, ma una richiesta di delucidazioni mi sembra quanto mai opportuna per il rispetto che si deve alla nostra città e alla nostra comunità”.
Con questa premessa Marco di Michele Marisi, responsabile di ‘Giovani in Movimento’, sodalizio dei giovani del centrodestra vastese, affronta la questione dei corsi di formazione professionale del Cnos Fap.
“L’argomento è dei più seri, perché riguarda la formazione professionale, dunque il lavoro, quindi il futuro dei giovani. Con determinazione n° 11/dl 32 del 19 gennaio 2015 – ha spiegato di Michele Marisi - a seguito dell’assegnazione di ulteriori risorse da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Regione Abruzzo aveva proceduto allo scorrimento della graduatoria della precedente Giunta regionale, relativa ai percorsi triennali di formazione professionale, all’interno della quale era presente anche il Cnos Fap di Vasto: Centro Nazionale Opere Salesiane-Formazione e Aggiornamento Professionale; per intenderci, l’Istituto Professionale all’interno dell’Oratorio Salesiano. 230mila euro stanziati per formare i giovani della nostra città. Si apprende, poi, da una determina successiva, la n° 13/dl 32 del 22 gennaio 2015 – ha proseguito il responsabile di ‘Giovani in Movimento’ - che il Cnos Fap ha chiesto di poter spostare quel corso finanziato per Vasto, ad Ortona, adducendo come motivazione quella per la quale gli alunni preiscritti fossero maggiormente di quella zona. E così la Regione ha fatto".
Dice ancora di Michele Marisi: "A parte la tempestività della comunicazione da parte del Cnos Fap alla Regione, e poi della seconda determina di Giunta, da una parte mi sembra strano che nella nostra città non vi siano stati tanti preiscritti, viste anche le proteste successive all’interruzione dei corsi negli anni precedenti; dall’altra – ha chiosato l’esponente del centrodestra - appare singolare come non si sia fatto di tutto, una volta che il progetto era stato ammesso a finanziamento, per pubblicizzarlo e dunque ottenere adesioni. Nessuna volontà polemica la mia, ma una riflessione a voce alta, per avere qualche delucidazione. Che sia stata un’occasione persa per la città e per i nostri ragazzi, credo – ha concluso di Michele Marisi - non v’è dubbio”.