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Poste Italiane taglia nel Vastese, il caso e le proteste finiscono in Parlamento

Interrogazione dell'on. Maria Amato (Pd)

redazione
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Finisce al centro di un'interrogazione parlamentare il piano di razionalizzazione degli Uffici postali in Abruzzo e dei tagli ai servizi e al personale che interessano anche il nostro territorio: la parlamentare vastese, on.le Maria Amato (Pd) interviene sull'argomento con una interrogazione, di cui è cofirmataria, al Ministro per lo Sviluppo Economico per sapere le ragioni che hanno indotto Poste Italiane ad avviare un piano che "rischia di tradursi in gravi disservizi per la nostra comunità".

Nel provvedimento dell'azienda è indicata la chiusura della sede di San Giacomo di Scerni, mentre è previsto un ridimensionamento delle attività per gli uffici di Carpineto Sinello, Carunchio, Celenza sul Trigno, Lentella, Liscia, Torrebruna, Palmoli, Schiavi di Abruzzo e Roccaspinalveti.

La parlamentare vastese chiede di sapere “quali azioni il Ministro intenda intraprendere per garantire il rispetto dei disposti stabiliti dall’Autorità per il Garante delle Comunicazioni in ordine al divieto di chiusura degli uffici postali nelle aree svantaggiate, e conseguentemente favorire una concertazione tra la direzione di Poste Italiane Spa e le amministrazioni locali, al fine di scongiurare la possibile chiusura degli uffici postali nei comuni più piccoli del territorio nazionale, nonché come si intenda intervenire per evitare che decisioni unilaterali assunte da Poste Italiane Spa arrechino disagi ai cittadini-utenti che non vedono garantita l'effettiva erogazione di un servizio pubblico di qualità, nel rispetto dell'accordo siglato fra le Poste Italiane Spa e lo Stato”.

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