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TAGLIENTE E BOLOGNESE, RICHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER CALUNNIA

a cura della redazione
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Dopo una precedente richiesta di archiviazione respinta e la disposizione, da parte del Gip del Tribunale di Chieti Marco Flammini, di riformulare il capo di imputazione, il pubblico ministero Lucia Campo ha chiesto il rinvio a giudizio, con le accuse di calunnia, per Giuseppe Tagliente e Giovanni Bolognese, all'epoca dei fatti contestati - rispettivamente - consigliere regionale e vice sindaco di Vasto. A citare i due ex amministratori fu il magistrato Antonio La Rana, già sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vasto ed attuale sostituto procuratore generale presso la Corte d'Appello di Campobasso. L'episodio, risalente all'agosto del 2003, riguardava la nomina del presidente del Consorzio Industriale del Vastese. Tagliente e Bolognese sostennero, dinanzi alla magistratura teatina, di aver ricevuto pressioni da La Rana al fine di promuovere al vertice del Consorzio per l'area di sviluppo industriale del Vastese la candidatura di un suo amico. Episodio smentito dal magistrato che decise di denunciare i due. Si deciderà invece il prossimo 23 maggio il destino processuale di La Rana e di altre dodici persone coinvolte nell'inchiesta a suo carico che lo vede a rischio di rinvio a giudizio per i reati di tentata concussione, favoreggiamento, abuso d'ufficio, concorso in calunnia, concorso nella violazione di sistemi informatici e nella rivelazione del segreto d'ufficio.
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