Mi fa sorridere leggere e sentire, in questi giorni, dichiarazioni di esponenti politici abruzzesi di centrodestra sul risultato delle elezioni provinciali di Chieti in particolare. Ognuno si affanna a scaricare su Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale le colpe della sconfitta della coalizione alternativa al centrosinistra. Antipasti di lezioni, carrellate di accuse nei confronti di chi ha scelto di non votare, piatti di parole conditi con una contrarietà a questa “riforma” delle Province; salvo poi candidarsi per la poltrona. E per finire, sorbetto di democrazia per sciacquarsi la bocca; tranne poi aver accettato di votare in nome e per conto dei cittadini, tutti agli arresti domiciliari il giorno delle elezioni provinciali: perché loro, noi, non abbiamo avuto il diritto di scegliere da chi essere rappresentati.
La legge dice che esprimono preferenze solo Sindaci e Consiglieri comunali, in nome e per conto dei cittadini. Senza alcuna delega. Almeno, alle assemblee di condominio la delega va firmata. Per le Province no. I condomìni, dunque, sono, a logica, Enti sovraordinati. Superiori alle Province. Tanto vale che questa Istituzione fosse rimasta come prima, almeno il popolo avrebbe potuto scegliere da chi essere rappresentato.
Ma al di là di queste considerazioni, e per non dilungarmi, una domanda sorge spontanea: ma nessun Sindaco di centrodestra si è indignato quando, la scorsa settimana, accordi tra potenti o presunti tali, hanno costretto loro a votare Luciano Lapenna (Pd) quale Presidente dell’Anci Abruzzo? Il peggior Sindaco della regione votato all’unanimità dai colleghi del suo partito e da quelli che ora piangono lacrime di coccodrillo per la sconfitta del centrodestra alle elezioni provinciali! Si sarebbe potuto costruire un’alternativa – come successe cinque anni fa - o, almeno, qualora i numeri non ci fossero stati, scegliere di non votare in segno di dissenso. Invece no. Tutti d’amore e d’accordo sul nome del sinistro. E nessun Sindaco di centrodestra s’indigna? Ed infine, tutti quelli delusi da questa sconfitta alle elezioni provinciali, hanno pensato che la stessa era annunciata visto che la maggioranza dei Consiglieri comunali e Sindaci della provincia di Chieti è di centrosinistra? Ecco, dunque, che la storia era già scritta. Coerenza avrebbe voluto, dunque, il non-voto da parte dissidenti della “riforma”. Mettici anche la sconfitta scontata, ed ecco che la non partecipazione alla farsa non solo è coerenza, ma non ha rappresentato la causa della sconfitta del centrodestra.
Forse, per capire la disfatta, bisognerebbe tornare indietro di qualche anno, ovvero quando si sono perse le elezioni comunali a Vasto, Lanciano, Francavilla, etc. Quando qualcuno o più di qualcuno, per “tenere a bada” altri che potevano politicamente crescere, ha preferito far saltare tutto.
“È una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. È una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza. Per ogni fine c’è un nuovo inizio” scriveva Antoine de Saint-Exupèry. Abbiamo pagine bianche da riempire, scrivendo qualcosa di più affascinante rispetto al passato. Insieme, buttiamo via la fotocopiatrice…non sia mai a qualcuno venisse in mente di riproporre la stessa storia.