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LANCIANO-VASTO-ORTONA, VOGLIA DI PROVINCIA

a cura della redazione
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Un convegno organizzato dall'associazione culturale ''Frentania Provincia'' per discutere della proposta di legge per l'istituzione della Provincia di Lanciano-Vasto-Ortona si è tenuto nei giorni scorsi a Lanciano. Il territorio locale - è emerso nel corso dell'incontro - si presenta ''oggettivamente penalizzato'' dalla presenza di due capoluoghi di provincia, Chieti e Pescara, a soli dodici chilometri di distanza e completamente decentrati rispetto ad un territorio di 79 comuni e ben 240.000 abitanti. In apertura dei lavori il presidente dell'associazione organizzatrice, Pino Valente, ha sottolineato come la voglia di provincia non derivI da spirito campanilista, bensì ''dalla necessità che la crescita dell'Abruzzo si poggi su più comprensori omogenei tra di loro, l'area metropolitana Chieti-Pescara a nord e l'asse Lanciano-Vasto-Ortona a sud, e che il ridisegno delle circoscrizioni provinciali deve agevolare la crescita di questi territori tra di loro affini''. Tra i partecipanti all'appuntamento il consigliere regionale dei Verdi, Walter Caporale. ''Siamo stati i primi ad appoggiare la proposta - ha detto - però questa battaglia dev'essere una battaglia di tutte le forze politiche del territorio, senza alcuna egemonia perché dev'essere condivisa da tutti''. Da Alfonso Mascitelli, coordinatore regionale dell'Italia dei Valori, è giunta un'importante apertura all'istituzione della provincia: ''Pur avendo deciso l'Italia dei Valori di non appoggiare in prima battuta nuove province - ha dichiarato - quando ripartirà questo treno per tutti i nostri parlamentari sarà prioritaria la battaglia di Lanciano-Vasto-Ortona, perché basata su degli elementi incontestabili''. Molto applaudito ed apprezzato l'intervento del parlamentare Giovanni Pellegrino, il quale ha sottolineato come l'accanimento contro l'istituzione delle nuove province sia pretestuoso: ''Il vero sperpero di denaro pubblico - ha detto l'esponente dei Verdi - è dato dal fenomeno in continua crescita delle consulenze e dalla mancata soppressione di enti inutili e costosi. La Provincia, invece, in quanto organo di raccordo tra i Comuni e le Regioni, diventa elemento indispensabile per l'attuazione di un vero decentramento''.
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