Rischio chiusura incombente sulla storica casa di riposo di Sant'Onofrio di Vasto.
Sono partite e stanno giungendo a destinazione le 53 lettere raccomandate che il presidente dell'Organismo Straordinario di reggenza, di cui all'art.21 della Legge Regionale 24/06/2011, n.17, Concezio Tilli, ha inviato alle famiglie degli assistiti.
Provvedimento che fa seguito alle "carenze strutturali, organizzative e sanitarie" evidenziate nel corso di controlli eseguiti dai Nas, dai Vigili del Fuoco e dalla Asl Lanciano-Chieti-Vasto sulla base di un esposto.
La casa di riposo, che è di proprietà del Comune ma che è stata concessa in comodato gratuito dal lontano 1989 alla istituzione, ha bisogno di opere di adeguamento e di messa in sicurezza che richiedono un investimento di almeno 2 milioni di euro.
"La burocrazia, in questa triste vicenda, sta avendo la meglio su ogni logica", è la riflessione del giornalista Giuseppe Forte, presidente del Consiglio comunale. "Sant'Onofrio, ed i vastesi lo sanno, non è più quella struttura conosciuta nel primo dopoguerra. Lavori di ammodernamento, assieme alla passione ed all'amore profusi da alcuni disinteressati volontari, hanno permesso di rimetterla al meglio. Certamente non dispone di sistemi di sicurezza previsti dalle sofisticate legislazioni vigenti. Ma lì dentro, ve lo possiamo assicurare, i 53 ricoverati fino ad ora vivevano bene in un clima davvero familiare ed in condizioni igienico-sanitarie più che buone".
Ma la legge è legge e va fatta rispettare. Ora, in base ad una tabella stilata dai sanitari della Asl - che hanno sottoposto ad una meticolosa visita medica ogni singolo ricoverato -, quelle 53 persone dovranno essere destinate a una Rsa o una Ra, o tornare in famiglia (laddove esiste ancora una famiglia).