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RAPINA ALLA SISA, STESSE MODALITA' DELLA PRECEDENTE ALL'API

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Stesso modo di operare. Fulmineo. Stesse persone. Quelle che hanno messo a segno la rapina di ieri sera al supermercato ''Sisa'' di via Ciccarone, secondo gli investigatori, sono le medesime che hanno colpito, una decina di giorni fa, al distributore Api di corso Mazzini. Per la polizia è più di un semplice sospetto: ci sono elementi che combaciano. Ed è questa la pista che sta seguendo il Commissariato di Vasto. Gli uomini del vice questore Ugo Terracciano hanno trovato diversi indizi che accomunano i due episodi. Primo: il ''modus operandi'', cioè il modo di agire, che è sbrigativo e tipico delle persone esperte del ''mestiere''. Nel giro di una manciata di minuti tutto viene compiuto con decisione e destrezza. Poi, secondo indizio, il numero dei ladri: sono 4 questa volta, altrettanti erano quando hanno rapinato il gestore marocchino del distributore. Due ''colpi'' per un bottino complessivo di 10 mila euro, 4 mila al supermarket, 6 mila all'Api, dove i malviventi sono entrati in azione una decina di giorni fa intorno alle 7 del mattino, ora di apertura. Il gestore stava aprendo la porta della stazione di servizio, quando ha sentito un forte colpo alla nuca, si è voltato trovandosi davanti due uomini. Uno gli ha puntato la pistola in faccia, l'altro il coltello alla gola. Altri due aspettavano a debita distanza per controllare i movimenti su corso Mazzini ed avvisare gli altri se fossero arrivate le forze dell'ordine. Al punto vendita ''Sisa'', è andato in scena un copione simile. Sempre in quattro, questa volta tre di loro sono entrati nel negozio, due dei quali armati di pistola per minacciare l'unica commessa presente all'ora di chiusura, intorno alle 20. Il quarto è rimasto fuori a fare da ''palo''. Al Commissariato sono convinti non si tratti di semplici coincidenze. In entrambi i casi, a pretendere i soldi potrebbe essere stata la stessa persona che, stando a quanto hanno raccontato le vittime, parla con accento vastese. Cosa che certo non facilita il compito degli investigatori. Non è sicuro, però, che si tratti di una banda interamente locale. Gli uomini del vice questore Terracciano, però, ritengono di essere sulla pista giusta.
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