Verrà intitolato alla memoria di Enrico Berlinguer il nuovo Centro Polivalente Socio Culturale, la cui inaugurazione è fissata per domenica 22 giugno alle ore 18 presso l’ex Istituto Statale d’Arte di via Roma.
“Il Centro Polivalente Socio Culturale sarà un luogo di aggregazione, di incontro e di crescita – sottolinea il sindaco di Vasto Luciano Lapenna – e la decisione di dedicare questo luogo ad uno dei politici italiani di maggior prestigio ricade proprio in occasione dei trent’anni dalla scomparsa di Enrico Berlinguer”.
La nuova sede, totalmente ristrutturata, ospiterà la Scuola Civica Musicale, il Progetto Giovani, il Centro Informagiovani, il Centro DonnAttiva e tutte le associazioni cittadine che ne faranno richiesta. L’inaugurazione avverrà alla presenza del presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso, del sottosegretario all’Economia, Giovanni Legnini, del presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio e del sindaco ed amministratori comunali di Vasto.
“Con il nuovo Centro Polivalente Socio Culturale mettiamo a disposizione della città e dei suoi abitanti un luogo di aggregazione, di incontro e di crescita – aggiunge il primo cittadino – riportiamo in centro storico la Scuola Civica Musicale e garantiamo all’associazionismo cittadino degli spazi adeguati per poter lavorare e portare avanti le proprie attività. Un momento importante per la nostra comunità e al quale i cittadini sono invitati a partecipare”.
INTITOLAZIONE A BERLINGUER, INTERVENTO DI DESIATI E D'ALESSANDRO - I consiglieri comunali Massimo Desiati (Progetto per Vasto) e Davide D’Alessandro (indipendente) sulla scelta dell'intitolazione a Berlinguer: "Pur non eccependo nulla circa il valore del personaggio politico, certamente e però, ci saremmo aspettati una intitolazione più attinente al nostro territorio, nel ricordo di personaggi celebri vastesi, la cui memoria merita di esser mantenuta viva per la comunità cittadina e per i suoi giovani”.
E da qui una lunga lista di "figure d’eccellenza nel campo delle professioni e delle arti: architetti, ingegneri, medici e ricercatori, banchieri, musicisti ed artisti dello spettacolo, evangelizzatori, poeti, pittori, scultori, ceramisti, politici ed altre figure di rilievo. Non senza il timore di dimenticarne alcuni, come non evidenziare alcuni personaggi scomparsi la cui opera ha dato lustro alla nostra città: Luigi Martella, Antonio Izzi, Francesco Romani, Temistocle d’Ettorre, Raffaele Mattioli, Alfredo Anelli, Angelo Canelli, Carnefresca Bernardino Lupacchino, Majo Dermino, Padre Settimio Zimarino, Aniello Polsi, Tina Quagliarella, Antonio Zaccardi, Don Felice Piccirilli, Don Romeo Rucci, Don Salvatore Pepe, Padre Filippo Fanti, Padre Valeriano Mileno, Carlo Della Penna, Vittorio Giovine, Filippo Laccetti, Francesco Del Greco, Luigi Marchesani, Nicola Martella, Filoteo Palmieri, Giuseppe Pietrocola, Nicola Maria Pietrocola, Agostino Ritucci Chinni, Gennaro Spadaccini, Francesco Paolo Votinelli, Giovanni Battista De Litiis, Giulio Cesare Delitiis, Giuseppe Della Guardia, Valerico Laccetti, Filippo Molino, Filippo Palizzi, Francesco Paolo Palizzi, Giuseppe Palizzi, Nicola Palizzi, Dante Gabriel Rossetti, Gabriele Smargiassi, Lucia Borghi Perrozzi, Vincenzo Canci, Francesco Cardone, Carlo D’Aloisio, Luciano Del Piano, Juàn Del Prete, Michele Fiore, Nicola Galante, Filandro Lattanzio, Luigi Anelli, Peppino Canci, Panfilo De Filippis, Nicola Del Casale, Don Michele Ronzitti, Espedito Ferrara, Ettore Janni, Elisabetta Majo, Gaetano Murolo, Romualdo Pantini, Giovanni Peluzzo, Giuseppe Perrozzi, Lucio Valerio Pudente, Renato Terpolilli, Nicola Tiberi, Adelio Tilli, Francesco Ciccarone, Domenico Laporese, Silvio Ciccarone, Giuseppe Spataro, Nicola Notaro, Gaetano Cinquina, Luigi Anelli, Carlo D’Aloisio, Florindo Ritucci Chinni, Sante Petrocelli, Franz Ritucci Chinni, Elisabetta Majo, Giuseppe Anelli, Michele Benedetti, Giuseppe Antonio Canaccio, Filippo Casanova, Angelo Cianci, Ernesto Cianci ed altri ancora di non minor rilievo”.
Per Desiati e D’Alessandro “crediamo possano bastare tali esempi di personalità illustri per offrire ampia scelta di concittadini scomparsi meritevoli di ricordo attraverso l’intitolazione di una struttura che accoglierà attività di carattere socio culturale. Invece, l’Amministrazione comunale ha preferito, a tutti costoro, Enrico Berlinguer, una scelta di natura politica, in un momento in cui, tra l’altro, la nostra città avrebbe bisogno di riscoprire il proprio senso di appartenenza al di sopra delle parti. Ma da chi 'sente' di dover privilegiare appartenenze ideologiche a fronte dell’appartenenza alla propria città altro non ci si sarebbe potuto aspettare”.