Il ricorso della Medoilgas è stato rigettato dal Tar del Lazio. La notizia arrivata nel tardo pomeriggio è stata accolta con entusiasmo dai protagonisti (cittadini, associazioni, comitati e istituzioni locali) delle manifestazioni e delle lotte degli anni passati (circa un anno fa a Pescara il fronte del 'No' sfilò con circa 40mila cittadini da tutta la regione).
La multinazionale britannica si rivolse al Tar del Lazio dopo che il progetto chiamato Ombrina Mare 2 fu bloccato dall'allora ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando per ulteriori approfondimenti tecnici. Secondo la società , però, il provvedimento cozzava con la precedente decisione dello stesso ministero «senza che sia intervenuto alcun elemento nuovo - di carattere progettuale, normativo o riguardante il contesto ambientale - a giustificare tale decisione».
In sostanza, il ministero, chiese di avviare nel luglio scorso la procedura per l'Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) prima del parere del comitato di Valutazione d'Impatto Ambientale. Secondo la Medoilgas Italia quasi un anno prima, a ottobre 2012, era stato lo stesso ministero ad assicurare che non ci sarebbe stato bisogno dell'Aia (da avviare in un secondo momento). La Medoilgas nel ricorso al Tar non era sola, infatti, era affiancata da Confindustria Abruzzo presieduta da Paolo Primavera.
Sembra ora che la società petrolifera abbia tutte le intenzioni di ricorrere al Consiglio di Stato.
I comuni della costa teatina - difesi dai legali Claudio e Matteo Di Tonno - tirano un sospiro di sollievo per quello che viene visto come un pericolo - per ora scampato - per l'ambiente, il turiso e i prodotti naturali di questo lembo d'Abruzzo.