Si chiama Nicola Valentino Rosato, ha 22 anni, ed è l’ultimo campanaro di Vasto. Sì, proprio l’ultimo. Perché tra chi non c’è più, e chi alle tradizioni preferisce lo smartphone, nessuno ha imparato questo antico mestiere. Che sembra semplice, invece è un’arte. Suonare le campane scandendo i rintocchi, non è facile, e Nicola, nonostante la sua giovane età , lo sa fare bene. E sono proprio le campane, ogni volta che le suona, a ricordargli la storia di Vasto, di cui è appassionato. Come quella legata agli eventi franosi del ’56, durante i quali una fetta della nostra città , dove ora c’è Via Adriatica, è scivolata giù, portandosi dietro case e storia.
Così Nicola, per far rivivere la tradizione e perché quei giorni di dolore per la nostra città non venissero dimenticati, nel 2012 aveva chiesto all’Amministrazione comunale, nella persona dell’allora Assessore alla Cultura Anna Suriani, di poter far tornare a vibrare l’antica campana di quella che fu la chiesa di San Pietro, andata giù nel vuoto il 22 febbraio del 1956. Il bronzo, posizionato ora in una aiuola lungo Via Adriatica, è di proprietà della chiesa di San Pietro in Sant’Antonio, che fa capo a Don Stellerino D’Anniballe, il quale, felicissimo, aveva dato carta bianca a Nicola. Da parte del Comune, però, nonostante richiesta protocollata, solleciti telefonici e colloqui con l’Assessore, non c’è stata alcuna risposta. La collaborazione che chiedeva all’Amministrazione, era solo relativa agli inviti che il Municipio avrebbe potuto fare alla città , coinvolgendo la Comunità vastese nel ricordo di un evento che gli appartiene. Ed ogni anno, Nicola avrebbe ripetuto il rito di suonare quella campana il giorno della frana, ricalcando così qualche pagina della storia, che diversamente andrebbe a scolorirsi fino a divenire illeggibile.
Alla fine, il 22 agosto del 2012, Nicola la campana l’ha suonata lo stesso, con l’aiuto di chi gli ha aperto i cancelli di quel giardinetto che la custodisce, e con la curiosità di tanti Vastesi e turisti, trovatisi lì per caso. Ma aspetta ancora una risposta dall’Amministrazione comunale: perché vuole che questo sia un evento da ripetere ogni anno e magari da inserire nel calendario delle manifestazioni estive.
E allora non è vero che quando i privati propongono iniziative al Comune, il Sindaco e la sua Giunta sono a disposizione, come ha detto il primo cittadino dopo le polemiche sul carnevale. È vero esattamente il contrario: se un cittadino si fa avanti per far qualcosa per la Comunità vastese, loro ti ignorano, magari prendendoti per pazzo. E se amare la storia della propria città , voler portare a galla le tradizioni che rischiano di affondare come piombo in uno stagno, significa essere pazzi, Nicola lo è. E meno male.