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Controlli sulla filiera della pesca: ispezioni e sanzioni della Guardia Costiera

Ha interessato il Vastese l'operazione 'Delfino' della Direzione Marittima di Pescara

a cura della redazione
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Ha interessato anche il circondario del Vastese l'operazione, denominata 'Salva Delfino', coordinata dalla Direzione Marittima di Pescara tra il 10 e il 15 marzo scorso.

Diverse le ispezioni sulla filiera della pesca su tutto il territorio di giurisdizione, effettuate in collaborazione con Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato ed Asl.

Operati controlli in mare alle unità da pesca, verifiche nei punti di sbarco, nei mercati ittici e nei centri di distribuzione, con una attenzione particolare alle pescherie ed ai punti di ristorazione, senza escludere nessuna delle fasi della commercializzazione del prodotto ittico, "con il fine preminente - si legge in una nota - della tutela del consumatore e della tutela di specie protette e contingentate come il tonno rosso, il pesce spada ma soprattutto la eventuale commercializzazione di filetto di delfino spacciato per specie diverse".

Sono state 159 le ispezioni, con 35 sanzioni amministrative per un importo complessivo di oltre 70.000 euro. Le principali sono state elevate per inosservanza della normativa sull’etichettatura (mancanza di informazioni o errate informazioni al consumatore sul prodotto) e per violazioni sulla tracciabilità/ rintracciabilità (mancanza di documentazione che consente di stabilire la “storia” e di identificare il prodotto ittico). Rilevanti anche le sanzioni a carico di motopescherecci sorpresi ad  effettuare attività di pesca utilizzando attrezzi non conformi e in zone e tempi non consentiti. Una sanzione da 10.000 euro è stata elevata da parte dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Punta Penna di Vasto in collaborazione con la locale Asl, che ha individuato  un centro di trattamento molluschi privo delle necessarie autorizzazioni sanitarie. Dalla verifica effettuata sono stati rinvenuti all’interno di due vasche circa 50 Kg. di molluschi (cozze, vongole veraci, fasolari e ostriche) - immediatamente sequestrati - pronti per la successiva commercializzazione.

Sono state invece 4 le di notizie di reato, di cui due nei confronti di ristoratori che, a Vasto e Lanciano, nel proprio menù hanno omesso di indicare il prodotto ittico congelato, una nei confronti di un grossista di Torino di Sangro che aveva acquistato una partita di calamari coreani  (loligo duvauceli) successivamente immessi in commercio come i più pregiati calamari locali (loligo vulgaris), l’ultima a carico di un marittimo che nel porto di Ortona senza avere il titolo assumeva il ruolo di comandante di un motopesca.

Di rilievo, inoltre, il sequestro nella zona di mare antistante Pescara di 67 nasse da pesca, che oltre ad essere posizionati ad una distanza dalla costa non consentita (inferiore ai 300 mt), costituivano pericolo alla navigazione in quanto non segnalati.

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