Rilancia l’allarme per le preoccupanti condizioni di numerosi corsi d’acqua abruzzesi il Forum Abruzzese dei Movimenti per l’Acqua e, tra questi, una menzione particolare va al torrente Cena, tra i peggiori di tutta la regione.
Situazione che diventa ancora più complessa, nel territorio, considerando che il passaggio è nelle vicinanze dell’area di Furci, di Valle Cena appunto, dove è prevista la realizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti pericolosi con annessa discarica, progetto in itinere ed in attesa di tutte le autorizzazioni necessarie in ambito regionale e verso il quale si è compattato, ultimamente, un ampio movimento di contrarietà che investe amministrazioni locali, partiti ed associazioni.
Il torrente Cena, che dà il nome a tutta la vallata dove dovrebbe sorgere l'impianto, è dunque tra i peggiori d’Abruzzo nella qualità delle acque. A rivelarlo è il Forum dei Movimenti per l’Acqua in seguito alla campagna di monitoraggio dei corsi regionali condotta dall'Arta. L'Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente è stata incaricata dalla Regione ad effettuare tale studio basandosi su diversi indicatori (macrofite, pesci, alghe diatomee, macroinvertebrati) associati ad analisi chimiche e microbiologiche. I dati classificano fiumi e torrenti nelle 5 classi che ne attestano lo stato di qualità ecologico: ‘elevato’, ‘buono’, ’sufficiente’, ‘scarso’ e cattivo. Lo scenario non è affatto edificante ed il Vastese può ’vantare’ i torrenti Cena - classificato come 'cattivo’ – e Buonanotte che sfocia al confine tra Vasto e San Salvo - come 'scarso'.
LA SCADENZA DEL 2015 - Gli obiettivi fissati dall'Unione Europea sono chiari. Entro il 2015 tutti i fiumi devono raggiungere lo stato 'buono', ma i riscontri attuali relegano quest'obiettivo a pura utopia. Il 68,5% delle stazioni di monitoraggio in tutta la regione, infatti, si trova nelle classi 'sufficiente', 'scarso' o 'cattivo'. Tra l'altro, la gran parte delle stazioni che raggiungono l'obiettivo si trovano in località montane in uno stato naturale; questo significa che anche dove le acque sono in buone condizioni il merito non va alla corretta gestione di depurazioni, scarichi e captazioni.
L'ALLARME DI DE SANCTIS - Augusto De Sanctis, del Forum Abruzzese dei Movimenti per l'Acqua, fa notare come nel giro di 10 anni la situazione è decisamente peggiorata: “Questo è l'ennesimo allarme che lanciamo sulla condizione dei fiumi abruzzesi. Dal 2004, quando l'Arta ha iniziato il monitoraggio dei fiumi, ad oggi la situazione è peggiorata. In Abruzzo – aggiunge - sarebbe da irresponsabili far passare un Piano di Tutela delle Acque che elemosina esclusivamente deroghe agli obiettivi di qualità all'Unione Europea per cercare di mettere la polvere sotto il tappeto. Confidiamo, dopo l'audizione che abbiamo svolto giovedì scorso, che il Consiglio regionale rispedisca al mittente un Piano di Tutela delle Acque del tutto inaccettabile, chiedendo anche conto alle strutture di cosa hanno fatto in questi anni. A nostro avviso non è possibile pagare dirigenti per anni e avere questi risultati. Bisogna andare nella direzione opposta, fissando norme stringenti e sanzioni pesanti per chi non rispetta le regole, dalla depurazione alle captazioni, dagli scarichi all'uso corretto delle sponde. Inoltre vanno spese risorse considerevoli per il sistema di depurazione. Il risanamento del territorio - conclude - darebbe molti benefici dal punto di vista economico, perché solo in un ambiente sano si possono accogliere i turisti e coltivare prodotti di qualità, vivendo un'esistenza dignitosa. Inoltre un grande piano di interventi sui depuratori e sulle reti idriche, con azioni da realizzare in maniera capillare in quasi tutti i comuni, darebbe lavoro diffuso e non concentrato in poche mani”.