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LISTE D'ATTESA LUNGHE, IL CASO EMBLEMATICO DI UNA FUTURA MAMMA

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''A tutto dovrebbe esserci un limite, anche alle famigerate liste d'attesa cui ci costringe a sottostare la sanità pubblica, soprattutto quando in ballo c'è pure la salute di un nascituro''. E' l'amaro sfogo di una giovane donna che, tra breve, diventerà mamma. Il lieto evento è previsto, per l'esattezza, entro il prossimo 24 aprile e i medici hanno prescritto alla signora un elettrocardiogramma da effettuare almeno dieci giorni prima della scadenza del termine ultimo della gravidanza. Proprio per non correre rischi, la signora si è recata per tempo in ospedale a prenotare l'esame, ma lì si è sentita dire che la prima data disponibile per sottoporsi all'elettrocardiogramma è il 23 aprile. ''Meno male che ho tentato di prenotare l'esame con un mese e mezzo di tempo in anticipo! - dichiara la futura mamma in evidente apprensione - E se per quella data il mio bambino fosse già nato e, Dio non voglia, avesse qualche problema? Capisco che ci sono delle liste d'attesa da rispettare e non chiedo di certo che si facciano i salti mortali, ma una sanità degna di questo nome dovrebbe anche prevedere delle situazioni d'urgenza''. Parlando di sanità, nelle scorse settimane, come si ricorderà, a finire al centro del mirino, a seguito di una denuncia sollevata dal consigliere comunale Luigi Marcello, esponente del Comitato Civico, era stato il Cup dell'ospedale di Vasto. ''Altro che Centro Unico Prenotazioni - aveva detto Marcello narrando un'esperienza vissuta in prima persona - il Cup del nosocomio è, tra code interminabili e grande caos, un Centro Unico Patemi!''.
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