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Capovilla riceve la berretta cardinalizia: 'Un'emozione profonda ed irrefrenabile'

Solenne celebrazione a Sotto il Monte per l'ex vescovo di Vasto

a cura della redazione
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“Un’emozione grande ed irrefrenabile”: così il neo porporato Loris Francesco Capovilla, vescovo a Vasto dal 1967 al 1971, dopo aver ricevuto a Sotto il Monte, in provincia di Bergamo, paese natale di Papa Giovanni XXIII del quale è stato storico segretario, la berretta cardinalizia dalle mani del cardinale Angelo Sodano.

Assente nella solenne celebrazione del Concistoro a Roma con Papa Francesco, ce n’è stata una apposita per Capovilla, 98 anni.

“La nostra è una Chiesa che genera sempre nuovi Santi, come Papa Giovanni XXIII: è una chiesa che non si ripiega su sé stessa e che guarda con amore materno gli uomini di oggi, anche se tanti non la conoscono”, ha detto Sodano, nell’omelia della Messa. “La Chiesa è madre di Santi – ha aggiunto - come cantava Alessandro Manzoni nel suo Inno alla Pentecoste. C’è una chiesa che ha sempre bisogno di riforma, diceva il Concilio, e che sempre deve essere amata. Oggi siamo scoraggiati dalle miserie umane, ma la Chiesa ci ripete che i tempi non sono cattivi”.

Le prime parole di Capovilla cardinale: “Dovete compatire la mia emozione profonda, irrefrenabile. Signor cardinale Angelo Sodano, decano del Sacro Collegio – ha poi proseguito leggendo un suo intervento -, latore non di una promozione, né di una onorificenza, bensì di una obbedienza, vi prego di farvi interprete presso il Santo Padre Papa Francesco dei miei sentimenti di gratitudine. Accettatene voi stesso la fioritura, che suscita consolazione ed esultanza. Conosco quanto basta la mia piccolezza e mi sento intimidito. Le amabili ed evangeliche parole dei servitori della Chiesa, dinanzi ai quali mi sento come una locusta, mi incoraggiano e mi confortano. Chiedo di pregare per me. Io ricambio. Infine, flexis genuis, chiedo a tutti di benedirmi”.

Ricordando di essere prete da oltre settant’anni e vescovo da quasi cinquanta, il neo cardinale ha chiuso con le parole di Giovanni XXIII, in una sua nota del 1948: “La via più sicura per la mia santificazione personale resta lo sforzo vigilante di ridurre tutto: principi, indirizzi, posizioni, affari, al massimo di semplicità e di calma, con attenzione a potare sempre la mia vigna di ciò che è solo fogliame e viluppo di viticci, ed andare diritto a ciò che è verità, giustizia, carità, soprattutto carità. Ogni altro sistema di fare – ha concluso – non è che posa e ricerca di affermazione personale che presto si tradisce e diventa ingombrante e ridicolo.

Presente alla cerimonia il vescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte. E da Vasto, nei prossimi giorni, non mancheranno visite di chi, negli anni, è rimasto sempre in contatto con l’ex vescovo.

FOTO da L'ECO DI BERGAMO

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