"Voglia l’Ecc.mo Tribunale amministrativo regionale accogliere il presente ricorso unitamente alla domanda incidentale di sospensiva che si riserva di argomentare in ulteriori scritti difensivi, memorie e discussioni orali".
Si conclude così l’argomentato ricorso della Valtrigno onlus contro la delibera con cui il 30 dicembre scorso la Asl Lanciano-Vasto-Chieti ha assegnato il trasporto dei malati solo alla Croce rossa per un importo di circa 2 milioni di euro.
Trova dunque uno sbocco giudiziario l’ondata di critiche e di opposizione da parte di tutte le altre associazioni di volontariato escluse improvvisamente da questo servizio di trasporto dei malati. Ed il ricorso arriva dopo un tentativo di “composizione bonaria” di questo strappo della Asl teatina che durante la settimana è stata chiamata a rapporto dai consiglieri regionali di centrodestra. In realtà c’era stato l’impegno a trovare una soluzione per evitare il licenziamento di tanti autisti volontari e di altre figure professionali che hanno assicurato finora lo stesso servizio a costi decisamente inferiori, ma tutto è rimasto fermo com’era.
Di qui il ricorso preparato dall’avvocato Pierpaolo Andreoni di Vasto, che chiede la sospensiva prima e l’annullamento poi della delibera contestata.
Il punto debole della decisione Asl – come chiarisce questo ricorso al Tar – sembra essere la mancata o insufficiente istruttoria del provvedimento adottato senza preavvertire i gestori di questo servizio nelle varie zone della provincia di Chieti, in particolare la Valtrigno onlus di San Salvo e la Croce Gialla di Lanciano, il cui presidente Marcello Basili – tra l’altro – si è anche dimesso per protesta dopo venti anni di onorato servizio. Ora il ricorso mette un punto fermo alle contestazioni e chiama la Asl a spiegare le motivazioni della sua decisione. In sostanza sono almeno due i motivi di opposizione: il primo è “l’omesso avviso” del procedimento da parte della Asl alla Valtrigno, come prevede la legge. Infatti questa associazione forse andava informata del possibile mancato rinnovo della convenzione firmata nel 2005 e rispettata senza rilievi che potessero far solo ipotizzare la decisione di affidare ad altri il servizio (ed in questo caso in esclusiva alla Cri).
Il secondo motivo per cui si chiede l’annullamento è l’eccesso di potere della Asl, con violazione dei principi di trasparenza, di imparzialità e di ragionevolezza nell’affidare il servizio in questo modo: non solo è stato leso il diritto della Valtrigno a partecipare ad una gara per l’assegnazione del trasporto, ma il servizio è stato affidato a costi notevolmente superiori a quelli praticati fino ad oggi da questa Associazione. Insomma esisterebbe il fumus boni iuris per l’accoglimento almeno della sospensiva, anche per evitare il licenziamento di medici, infermieri, autisti e barellieri, a cui evidentemente la Asl non aveva pensato.