Si allargano anche all'Abruzzo le 'maglie' dell'inchiesta avviata l'anno scorso dai carabinieri del Nas di Campobasso sulle partite di prodotti medicali scaduti e contraffatti ma confezionati come se fossero nuovi. L'inchiesta è scaturita dalla segnalazione del Nas di Bologna circa la presenza e l'utilizzo, presso l'ospedale di Termoli, di flaconi di disinfettanti utilizzati per la sanificazione delle sale operatorie e della rianimazione, le cui etichette erano state contraffatte in modo da prolungare la data di scadenza del prodotto.
E all'alba di oggi i carabinieri del Nucleo Antisofisticazione di Pescara hanno arrestato il rappresentante legale delle due ditte distributrici dei prodotti medicali scaduti e contraffatti. L'uomo, di 70 anni, residente a Pescara, è accusato di frode nell'esecuzione di contratti di fornitura di dispositivi medici, alterazione e contraffazione di dispositivi medici destinati al commercio e utilizzo presso le strutture ospedaliere.
Stando a quanto emerso durante la conferenza stampa che si è tenuta in mattinata presso la Procura della Repubblica di Larino (Cb) ulteriori sequestri sarebbero stati portati a termine dai carabinieri del Nas anche presso gli ospedali di Vasto e Chieti. L'anno scorso i colleghi del Nucleo Antisofisticazione di Campobasso avevano fatto irruzione presso il deposito utilizzato dalle due ditte distributrici per 'taroccare' i prodotti medicali, sequestrando oltre 25mila dispositivi medici tra cui cateteri venosi, prolunghe, cannule, filtri e valvole respiratorie.
A seguito dell'inchiesta è stato indagato anche l'informatore medico delle due ditte che non avevano niente in comune con le aziende che realmente producono i materiali destinati all'utilizzo medico negli ospedali.