Inizia martedì 22 ottobre, in Tribunale a Vasto, il processo - che sarà celebrato con il rito abbreviato - sull'omicidio di Michela Strever, la donna 73enne pensionata trovata morta nella sua abitazione di località Villa De Nardis, in una zona di campagna ad ovest del quartiere Incoronata, la mattina del 19 dicembre 2012.
Sul banco degli imputati un uomo di origine marocchina, Hamid Maataoui, 36 anni, fermato un paio di mesi dopo il delitto sulla base delle indagini coordinate dalla Procura della Repubbliuca di Vasto e condotte dai Carabinieri. Maataoui conosceva la vittima, perché in passato aveva svolto alcuni lavori per la Strever. Le indagini, infatti, si erano messe in moto dal suo nome appuntato su un'agenda rinvenuta nell'abitazione della donna. E la successiva comparazione delle tracce del Dna, dopo gli approfondimenti sul luogo del delitto da parte dei Carabinieri di Vasto e dei Ris di Roma, ha confermato la pista individuata dagli inquirenti. All'uomo, difeso dall'avvocato Nicola Artese del Foro di Vasto, vengono contestate le accuse di omicidio aggravato e rapina aggravata.
A rinvenire il cadavere di Michela Strever, la mattina del 19 dicembre, fu il fratello, inizialmente iscritto nel registro degli indagati, poi completamente escluso dallo sviluppo giudiziario della vicenda. La famiglia Strever sarà parte civile nel processo, rappresentata dall'avvocato Arnaldo Tascione.